ELEZIONI A MONTE DI PROCIDA/ A tu per tu con il candidato sindaco Francesco Iannuzzi
MONTE DI PROCIDA – In vista delle elezioni amministrative abbiamo intervistato i candidati alla carica di primo cittadino di Monte di Procida per conoscere meglio i loro progetti per la città ed analizzare alcuni punti del programma elettorale. Concludiamo la nostra rubrica con Francesco Paolo Iannuzzi, già sindaco di Monte di Procida.
Il 20 e il 21 settembre i cittadini montesi torneranno alle urne. Lei è in corsa per la poltrona di sindaco: perché ritiene di essere la persona giusta per amministrare Monte di Procida?
Intanto lasciamo che siano gli elettori di Monte di Procida a dire se sono la persona giusta per amministrare la città. Dal canto mio ritengo di esserlo perché unisco le competenze, la forza, le capacità e la freschezza della mia squadra alla mia esperienza ed al mio mondo di relazioni. Credo che sia il mix giusto per far bene alla città in questo momento storico pieno di incertezze e di difficoltà.
Qual è la prima azione che metterà in campo se verrà eletto sindaco?
Partirò dalla riorganizzazione degli uffici comunali che nell’ultimo quinquennio sono stati mal gestiti. Alcune figure dirigenziali sono andate in pensione e non è stata prevista la loro sostituzione nel fabbisogno comunale. Addirittura, poi, lo scorso luglio la responsabile della Ragioneria è passata alla Città Metropolitana, dopo aver ricevuto il nulla osta dal nostro sindaco lo scorso gennaio. Non è mai stata sostituita e attualmente siamo senza la figura chiave per completare il bilancio; la scadenza è fissata per il prossimo 30 settembre. L’immediata riorganizzazione della macchina comunale ci consentirà anche un potenziamento dei servizi socio-assistenziali per sostenere le nostre scuole che riprendono con la sfida del Covid-19. Prevediamo l’assunzione straordinaria di almeno due collaboratori per ogni plesso scolastico, sia pubblici che privati.
Quali sono i punti salienti del suo programma?
Le nuove generazioni, i giovani e la loro occupazione. I quartieri che andranno trattati in maniera uguale, senza distinzioni. Il commercio locale connesso al turismo. I nostri beni comuni con l’associazionismo. Investire nei giovani significa investire nei beni comuni (Villa Matarese, Parco del Benessere, Acquedotto, Palasport “Pippo Coppola”, Laboratorio delle Arti) e nell’associazionismo locale. Significa connettere il territorio al turismo attraverso forme di riqualificazione e di promozione che non trasformino luoghi come Acquamorta in parcheggi a cielo aperto, mortificandone la vocazione turistico-ricettiva. Significa valorizzare le associazioni ed il loro lavoro sul territorio. Significa fare rete e avere una visione comune per costruire nuove occasioni di lavoro, unendo pubblico, privato e terzo settore per rilanciare ogni singolo quartiere nel rispetto delle singole specificità e vocazioni. Significa saper programmare il fabbisogno di un Comune, favorendo il ricambio generazionale e creando anche qui occasioni di lavoro per i nostri giovani. Prevediamo diversi tipi di bonus per il commercio locale, piegato dalla competitività dei centri commerciali e dall’emergenza sanitaria del Covid, unitamente ad una massiccia opera di viabilità e di riqualificazione anche delle infrastrutture che possano incentivare i residenti, ma anche favorire un turismo stanziale di qualità.