Donna perseguitata dal marito nonostante quattro denunce e il codice rosso

GIUGLIANO – Un nuovo, gravissimo episodio di violenza e persecuzione viene denunciato da una donna napoletana, Filomena, residente in Giugliano In Campania, separata dal marito dopo anni di maltrattamenti e minacce. Nonostante ben quattro denunce presentate per atti persecutori, minacce, stalking e persino sostituzione di persona, e nonostante l’attivazione del codice rosso, l’uomo continua indisturbato a perseguitarla.
LE VIOLENZE – Filomena ha anche subito un’aggressione fisica, documentata da una prognosi ospedaliera di 30 giorni, ma – come denuncia lei stessa – il magistrato incaricato “non è ancora intervenuto”. Un’escalation inquietante: l’ex marito si è più volte presentato sotto l’abitazione della donna, citofonando insistentemente con il pretesto di un confronto, al quale lei ha sempre rifiutato di sottoporsi. Spesso utilizza il numero WhatsApp del figlio minorenne per contattarla indirettamente e insultarla pesantemente, accusandola di essere una “pu***na” e una “pe##fila”, sostenendo che avrebbe relazioni con uomini più giovani. In realtà – secondo quanto riportato dalla donna che oltre ad aver sporto denuncia si è rivolta al deputato di alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli– queste “relazioni” sarebbero false e costruite ad arte dallo stesso ex marito, che si sarebbe appropriato dell’account personale dell’ex moglie, avviando chat virtuali a sfondo sessuale con ragazzi e poi mostrando le conversazioni sia a lei che ai figli, nel tentativo di screditarla e distruggerne la reputazione.
LA DENUNCIA – L’episodio più recente ha portato a un punto di non ritorno: l’uomo si è presentato alla porta della donna annunciando una strage. “Questo è l’ennesimo caso che ci lascia sgomenti e che testimonia quanto, troppo spesso, le misure previste dalla legge restano solo sulla carta — dichiara Borrelli —. Abbiamo una donna con 4 denunce alle spalle, un codice rosso attivato, una prognosi ospedaliera e un uomo che continua a perseguitarla in piena impunità. La giustizia deve intervenire prima, non dopo l’irreparabile. Non possiamo più permettere che siano le donne a dover scappare o nascondersi, mentre i violenti restano liberi. Chiediamo che siano verificate le denunce della donna e siano presi immediati provvedimenti restrittivi a tutela della signora Filomena e dei suoi figli. Non possiamo restare inerti.”