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Da “Patrizia” a “Il rock dei tamarri”: intervista a Tony Tammaro in concerto a Bacoli

Da “Patrizia” a “Il rock dei tamarri”: intervista a Tony Tammaro in concerto a Bacoli
  • Pubblicato30 Dicembre 2023

BACOLI – «Più di 100 canzoni scritte per strappare un sorriso, una risata e un po’ di infantile felicità in un mondo sempre più frenetico e alienato»: così si presenta sul suo sito web il re della “tamarraggine”, la cui fama è tale che non avrebbe bisogno di presentazione. Infatti dopo la hit “Patrizia” (1990), la scalata al successo è stata piuttosto rapida, grazie ad album umoristici (tre le vittorie collezionate al Festival della Musica Demenziale), partecipazioni televisive e persino incursioni nel cinema e nella scrittura. Lo abbiamo contattato per porgli qualche domanda prima del concerto che lo vedrà protagonista questa sera a Bacoli nell’area parcheggio mercatale adiacente alla Villa Comunale.

Stasera concerto con la tua band a Bacoli presso la Villa Comunale. Questa estate ti sei esibito a Pozzuoli. Qual è il tuo rapporto con i Campi Flegrei? Puoi inoltre darci un’anticipazione della scaletta di stasera? «Per me è un piacere venire a Bacoli, dove ho già cantato qualche anno fa. Per il giovane sindaco Josi Della Ragione io e, credo, molti altri abbiamo una stima immensa per ciò che ha fatto per la sua città. In generale, ho sempre avuto un ottimo rapporto con il territorio flegreo, dove ho trascorso in passato le mie estati. Quanto alla scaletta, per tradizione inizia con “Patrizia” e si chiude con “Il rock dei tamarri”. Riproporrò i grandi successi sia degli anni ’90 che degli anni 2000, in gran parte brani che ho presentato con la mia band al Palapartenope, alla Grande Notte dei Tamarri, lo scorso 27 dicembre»

Al centro dei tuoi brani-cult la tamarraggine, un modello comportamentale che abbraccia una fascia della popolazione non necessariamente napoletana. C’è del “tamarro” anche in quelle che si considerano le classi alte della società? «Altro che! La tamarraggine è un fenomeno mondiale, non riguarda solo i partenopei. Il tamarro è la persona che grida, che si fa notare. Tamarro è sinonimo di cafone. Abbiamo cafoni storici in Italia, anche tra gente colta. Da questo punto di vista, l’Italia è un circo pieno di personaggi strani, molto pittoreschi e, appunto, molto tamarri»

Negli anni addietro si vociferava di una presunta rivalità con Federico Salvatore, il cui genere musicale è abbastanza affine al tuo, rivalità che da te è stata smentita. Che ricordo hai del tuo collega? «La mia carriera è stata parallela alla sua poiché i falsari inserivano le sue canzoni nelle mie cassette. Il famoso Mixed by Erry creò un vero e proprio casino, perché mi attribuivano canzoni sue, quando a lui “non se lo firava” nessuno. Ho conosciuto Federico Salvatore, persona peraltro dolcissima, una sola volta, in occasione dell’unico spettacolo, in 30 anni di carriera, in cui siamo stati sullo stesso palco a Napoli. Ricordo che gli feci i complimenti perché suonava la chitarra decisamente meglio di me»

Ti ringraziamo per l’intervista e ti auguriamo un buon concerto e un buon anno. «Altrettanto e un abbraccio a tutti i lettori!»