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CAMORRA/ Estorsioni a imprenditori e cittadini: scacco al clan, 17 arresti

CAMORRA/ Estorsioni a imprenditori e cittadini: scacco al clan, 17 arresti
  • Pubblicato18 Novembre 2014
carabinieri
Carabinieri durante un’operazione (foto d’archivio)

QUALIANO – Arrestate 17 persone affiliate al clan Pianese-D’Alterio. I Carabinieri della Compagnia di Giugliano in Campania alle prime ore dell’alba hanno eseguito un’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal GIP di Napoli a carico di 17 persone (di cui 8 già detenute) ritenute affiliate al clan dei “D’Alterio – Pianese”, operante a Qualiano e nei comuni limitrofi, responsabili di associazione di tipo mafioso nonché di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi da fuoco e di estorsione aggravati da finalità mafiose. Durante indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea i militari dell’Arma hanno individuato i ruoli di ciascuno degli indagati e documentato che a vario titolo avevano imposto il “pizzo” a imprenditori e professionisti o smerciato droga nell’hinterland a Nord di Napoli.

 

LA SCISSIONE – L’indagine, condotta dalla DDA di Napoli, ha consentito di definire i ruoli di ciascuno degli indagati all’interno del sodalizio camorristico, sorto dai contrasti interni al clan Pianese, sfociati nell’omicidio del reggente, Nicola Pianese, avvenuto a Giugliano il 14 settembre 2006, che ne determinarono la scissione in due gruppi contrapposti riconducibili a Bruno D’Alterio, per il clan D’Alterio-Pianese, e a Paride De Rosa alias “Pariduccio” per il clan De Rosa, quest’ultimo sodalizio già colpito nel giugno scorso da 19 misure cautelari. Per il procuratore aggiunto della Repubblica di Napoli, Filippo Beatrice, durante le indagini si sono documentate anche attività estorsive poste in essere ai danni di imprenditori, liberi profesionisti e cittadini insieme alla gestione in regime di monopolio del mercato degli stupefacenti da parte del sodalizio nel comprensorio di Qualiano, arrestando, nel corso delle investigazioni, due degli indagati e sequestrando oltre 50 dosi tra hashish, cocaina e marijuana.

 

LE ARMI – Infine sono state sequestrate armi che erano nella disponibilità del clan ed in particolare 8 pistole, 5 fucili (di cui due a canne mozze), una carabina da guerra, una pistola mitragliatrice, 5 machete, 3 scimitarre e due balestre, oltre a 200 tra cartucce e proiettili.