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CALCIO/ Puteolana, una salvezza firmata Enzo Potenza

CALCIO/ Puteolana, una salvezza firmata Enzo Potenza
  • Pubblicato20 Maggio 2014

 di Gennaro Volpe

Felicità e veleno per mister Potenza
Felicità e veleno per mister Potenza

POZZUOLI – Una squadra, la Puteolana, di cui ha assunto le redini alla quinta giornata di campionato a seguito delle dimissioni di Salvatore Ambrosino. Una Puteolana che non navigava in buone acque visto il -1 che si registrava in classifica dopo le prime quattro partite di campionato. L’innesto di giocatori di esperienza, i dieci risultati utili consecutivi fino ad arrivare l’esonero, apparso ai più quanto meno non giustificato. Il timone del vascello granata riconquistato, nuovamente all’ultimo posto, dopo appena tre giornate dall’abbandono forzato, anche questa volta a seguito delle dimissioni di un allenatore, Bruno Mandragora, la cui gestione aveva apportato un bottino pari a zero punti, con il punto più basso raggiunto nella sconfitta con la Gelbison in quel del “Chiovato” di Baia.

L’ALLENATORE – Una situazione sotto tutti i punti di vista difficile, ma mister Potenza assieme al suo staff tecnico, ha saputo per quanto possibile, fare quadrato all’interno dell’ambiente granata, raggiungendo l’obiettivo salvezza apparso ad un certo punto della stagione compromesso. Alla fine dei centoventi minuti, l’abbiamo incontrato per la consueta intervista post-gara. «Diciamo che è stata la nostra annata, noi per tutto questo periodo abbiamo fatto questo tipo di campionato, con sofferenza, con cuore con applicazione. Oggi bisogna fare anche i complimenti al Real Metapontino perché è venuto a giocarsi la partita con intelligenza sfiorando la vittoria – sottolinea mister Potenza. «Anche se credo comunque che i miei ragazzi abbiano meritato per quanto gli sia stato dato, quindi sono andati oltre ogni merito, oltre ogni professionalità mettendoci cuore, applicazione, voglia e senso di appartenenza. Qualcuno aveva dubitato su queste caratteristiche di questi ragazzi, invece credo che oggi l’abbiano dimostrato con tantissima sofferenza e del resto è stato il nostro campionato, non potevamo pretendere oggi di diventare il Barcellona – evidenzia il tecnico dei granata.

IL TIFO – Una cornice di pubblico straordinaria quella che ha affollato le tribune del “Conte” nella giornata di ieri. Più di millecinquecento persone che hanno sostenuto in maniera incessante i “Diavoli Rossi” della Solfatara, il vero dodicesimo uomo. «Dedico la vittoria di oggi a noi stessi alla squadra, al mio staff e a questo meraviglioso pubblico che ci ha sempre incitato e tutto ciò che ci ha mosso come contestazione l’ha fatto sempre in maniera civile, pacifica, costruttiva mai sul personale ma soltanto per amore di questi colori. Avevo un debito con Pozzuoli oggi l’ho saldato, perché non credo di essere stato trattato bene, sono andato via, sono stato esonerato, sono ritornato e insieme a questi ragazzi abbiamo costruito questa salvezza. Ho preso la squadra due volte all’ultimo posto, ho lavorato insieme ai ragazzi per venticinque partite mentre gli altri hanno avuto trentadue match a disposizione, ecco perché questa vittoria è della squadra, perché soltanto loro, possono testimoniare con quale sofferenza sono riusciti a lavorare e a portare a compimento il risultato». Non lesina frecciate dunque alla società non solo per il primo esonero mal digerito ma anche per aver fatto lavorare staff tecnico e calciatori in una situazione non certo favorevole.