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BACOLI/ Reddito di cittadinanza, il sindaco spegne le polemiche: via ai colloqui

BACOLI/ Reddito di cittadinanza, il sindaco spegne le polemiche: via ai colloqui
  • Pubblicato15 Giugno 2020

BACOLI – I percettori del reddito di cittadinanza lavoreranno per il Comune di Bacoli. Il sindaco Josi Gerardo Della Ragione non intende fare passi indietro, nonostante le polemiche degli ultimi giorni. Il primo cittadino chiama così a raccolta gli oltre 250 bacolesi beneficiari del sussidio: a partire dal 22 giugno riprenderanno i colloqui presso i Servizi Sociali di Bacoli per una “valutazione multidimensionale finalizzata ad identificare i bisogni dei componenti dei nuclei familiari”. Non sarà necessario recarsi presso gli uffici dei Servizi Sociali; sarà il personale dell’area IV del Municipio a contattare i percettori del reddito di cittadinanza. «Si ricorda, che ai sensi dell’articolo 2 del decreto ministeriale numero 149 del 22/10/2019, i beneficiari del reddito di cittadinanza devono dichiarare la propria disponibilità ai progetti di lavoro collettivo (PUC) presso i comuni di residenza e la mancata adesione comporta la decadenza dal reddito di cittadinanza – chiarisce il sindaco di Bacoli – . Le prestazioni non daranno luogo ad alcun ulteriore diritto economico e amministrativo».

COME FUNZIONA – Per 8 ore settimanali chi percepisce il reddito di cittadinanza, dovrà partecipare a progetti di pubblica utilità per rendere la città più pulita, più bella e più funzionale. Il sindaco Josi Gerardo Della Ragione non molla e replica così alle accuse che gli sono state mosse dai sindacati: «Per 8 ore settimanali devono aiutarci a far vivere meglio la comunità, di cui loro stessi fanno parte. Lo faranno in progetti chiari, lo faranno secondo le proprie capacità, lo faranno coperti da assicurazione pagata dal Comune di Bacoli. Ebbene c’è chi trova tutto questo “sconcertante”. Me ne farò una ragione. Ma resto convinto che è una misura che ho il dovere di adottare, soprattutto in un Comune in dissesto, con sempre meno dipendenti e con un’età media dei lavoratori pubblici superiore ai 60 anni. Lo ripeto per i non addetti ai lavori, non si può assumere. Resto convinto che è un’opportunità concreta per dare dignità a tante donne e uomini che ricevono un reddito dallo Stato, e che vogliono quindi ricambiare».