Arrestato ras dei rifiuti a Ischia «Qui comando io»

ISCHIA – Nell’ambito di attività di indagine diretta da questa Procura della Repubblica, il personale della Sezione Investigativa di Napoli del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e del Commissariato di Ischia, in data odierna, hanno eseguito una ordinanza cautelare applicativa della misura degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di una persona gravemente indiziata dei reati di estorsione e di illecita concorrenza con minaccia e violenza, reati aggravati dal metodo mafioso. Si tratta di Angelo Marrazzo, a cui è riconducibile la Tra.Spe.Mar, che avrebbe minacciato diversi imprenditori, presentandosi come referente del clan Moccia e obbligandoli a usare le sue navi per il trasporto rifiuti.
LE ACCUSE – In particolare, l’indagato, nell’ordinanza a firma del Procuratore Nicola Gratteri, in qualità di gestore di fatto di una società esercente attività di navigazione e, specificamente, attività di trasporto di rifiuti speciali dall’isola di Ischia alla terraferma, avrebbe intimato al denunciante di utilizzare esclusivamente i traghetti della sua compagnia di navigazione, minacciando, in caso contrario, di fargli sequestrare i camion e di fargli applicare sanzioni amministrative, in modo da bloccare la sua attività imprenditoriale; avrebbe altresì compiuto atti di concorrenza illecita in danno di altre compagnie di navigazione che svolgevano la medesima attività. I suddetti delitti sarebbero stati realizzati con modalità mafiose, in quanto l’indagato si sarebbe avvalso della forza di intimidazione derivata dall’evocata appartenenza a sodalizi di natura camorristica, in quanto si sarebbe presentato quale referente del clan Moccia sull’isola di Ischia. Con la medesima ordinanza è stato anche disposto il sequestro preventivo delle due motonavi della compagnia di navigazione dell’indagato, mediante il cui utilizzo l’imprenditore si sarebbe di fatto assicurato il monopolio nell’attività di trasporto di rifiuti dall’isola di Ischia, trattandosi dello strumento tramite il quale sarebbero stati realizzati gli atti di concorrenza commerciale in maniera
illecita.