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Quarto

Apre a Quarto il primo centro antiviolenza

Apre a Quarto il primo centro antiviolenza
  • Pubblicato14 Aprile 2016

comune_quartoQUARTO – Ha aperto l’11 aprile il Centro Antiviolenza “Riprendiamoci la vita”. Il progetto, fortemente voluto dall’Assessorato alle politiche Sociali sotto il nome di Francesco Pisano e dal Sindaco Rosa Capuozzo è finanziato con i fondi regionali della legge 32 e durerà un anno e si svolgerà presso Palazzo Merolla. A gestirlo sarà l’A.T.I. composta tra due cooperative sociali: la CO.RE. e la Giglio onlus, al prezzo di 54 mila 751,96 euro. Sarà, questa, una struttura finalizzata a ricevere le donne e altre persone vittime della violenza di genere, dove operatori specializzati forniranno una risposta e un aiuto per uscire da questa condizione di particolare fragilità. L’obiettivo è la costruzione di nuovi percorsi di vita che produrranno un forte e positivo impatto sulle famiglie e sull’intera società.

IL FUNZIONAMENTO – La prima accoglienza prevederà: Accoglienza telefonica; accoglienza personale; informazioni, confronto e accompagnamento a successivi interventi di supporto o verso altri servizi territoriali (socio sanitari, pubblici e privati); consulenza psicologica anche attraverso la predisposizione di gruppi di sostegno; assistenza e consulenza legale, sia in ambito civile che penale; informazione e aiuto per l’accesso al gratuito patrocinio, in tutte le fasi del processo penale e civile; orientamento, consulting e accompagnamento al lavoro; iniziative culturali di prevenzione; pubblicizzazione, sensibilizzazione e denuncia del problema della violenza contro le donne e di episodi di omofobia; costituzione di una rete territoriale, in particolar modo, con gli enti antiviolenza della Regione Campania. Il Centro prenderà in carico tutti coloro che risiedono nell’Ambito territoriale 15.

ACCOGLIENZA TELEFONICA 24 ORE AL GIORNO – Aperto 5 giorni a settimana per almeno tre ore al giorno, garantendo disponibilità all’accoglienza telefonica 24 ore su 24, anche collegandosi al 1522 (numero di pubblica utilità, istituito presso il Dipartimento di pari opportunità). Per la realizzazione del progetto sono figure professionali, quali 1 Coordinatore (in possesso di laurea in Scienze del Servizio Sociale); 2 psicologhe (laurea ed iscrizione all’albo); 2 consulenti legali (avvocatesse); 1 consuelor (professionista della relazione d’aiuto); 1 assistente sociale (laurea e iscrizione all’albo).