Appalti truccati al Rione Terra, si va verso il rito immediato per l’ex sindaco Figliolia
POZZUOLI – Appalti truccati al Rione Terra, si va verso il giudizio immediato per l’ex sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, scarcerato e sottoposto ai domiciliari un mese fa. La Procura sembra intenzionata a richiedere il rito immediato, saltando così lo step dell’udienza preliminare, per quattro indagati: Figliolia; Nicola Oddati, ex dirigente del Pd; l’imprenditore Salvatore Musella e Salvatore Della Corte, legale rappresentante della società Cytec srl. Il politico puteolano, arrestato a metà gennaio nell’ambito di un’inchiesta su appalti e corruzione al Rione Terra, è accusato di turbata libertà degli incanti e di corruzione. L’ex sindaco ha più volte ribadito, assistito dal suo avvocato Luigi De Vita, di aver agito per il solo bene della città di Pozzuoli, senza favorire alcun imprenditore.
L’INCHIESTA – Sono undici in totale le misure cautelari emesse su richiesta della Procura di Napoli (procuratore aggiunto Sergio Ferrigno, sostituti procuratori Immacolata Sica e Stefano Capuano) ipotizzando i reati di concorso in corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, traffico di influenze illecite e turbata libertà degli incanti. Tra gli indagati, oltre a Nicola Oddati, ex dirigente del Pd, e a Vincenzo Figliolia, figurano l’imprenditore puteolano Salvatore Musella, titolare della Cytec srl; Giorgio Palmucci, vicepresidente Confindustria Alberghi Italia ed ex presidente nazionale dell’Enit; Salvatore Della Corte, legale rappresentante della società Cytec srl; un dipendente della società, Gianluca Flaminio; un dipendente del Comune di Pozzuoli, Angelo Tortora; l’ex direttore esecutivo di Enit, Giovanni Bastianelli; Antonio Carrabba, collaboratore di Musella; Sebastiano Romeo, ex segretario provinciale del Pd di Reggio Calabria e Luciano Santoro, ex segretario del Pd ionico.