QUARTO/ Stadio Giarrusso e Nuova Quarto Calcio, l’appello: «No alla rescissione»

di Alessandro Napolitano
QUARTO – Un appello affinché l’amministrazione comunale torni suoi suoi passi, lasciando la gestione dello stadio Giarrusso alla Nuova Quarto calcio per la legalità. A lanciarlo è l’associazione Quarto Giovane, tramite il presidente Eugenio Iannicelli. La società sportiva, in debito con il Comune, rischia la rescissione della convenzione per la gestione dell’impianto di via Dante Alighieri. Ma soprattutto il suo fallimento dopo quattro anni, dal momento che la cordata che avrebbe dovuto prenderne le redini si è tirata indietro, anche per i “guai” che la Nuova Quarto ha con via De Nicola.
SQUADRA CONDANNATA – «Non vi è dubbio che ci siano inadempienze e canoni non corrisposti da parte degli iscritti che un’Amministrazione responsabile della gestione del danaro pubblico ha il dovere di recuperare – spiega Iannicelli – Ma la rescissione della convenzione – tale sembrerebbe la modalità che si andrà ad attuare – oltre ad impedire il recupero delle quote dovute, suonerebbe come un’eclatante condanna della squadra, che invece rappresenta un simbolo di riscatto e di legalità ben conosciuto ed apprezzato anche fuori dalla città di Quarto».
“IL SINDACO NON FACCIA DA CONTABILE” – Iannicelli, poi, si rivolge direttamente all’amministrazione comunale, sottolineando come l’eventualità che arrivi la rescissione sia “impensabile”: «Riteniamo impensabile che l’amministrazione voglia spezzare questo percorso virtuoso che invece deve penetrare sempre di più nella cultura popolare ed in particolare nei giovani. Ma un’amministrazione che voglia salvaguardare questo indubbio valore della NQC non può limitarsi a far da contabile; deve rilanciare, correggere gli errori. Non è il team calcistico in gioco ma un Valore, una speranza. Quarto Giovane invita il sindaco a convocare in tempi brevi il comitato direttivo della NQC per studiare insieme nuove strategie. Perché Quarto Giovane ha creduto e crede in un progetto che rappresenta un presidio di legalità in un territorio ancora molto fragile».