LA SEGNALAZIONE/ «Movida selvaggia alla Darsena, dal giovedì alla domenica non si dorme»

MESSAGGIO:

gentile Direttore, rieccomi. Uso la sua redazione ancora una volta per dar voce ai residenti di una parte tartassata del nostro bel Comune, la Darsena. È ormai iniziata l’estate, e dal giovedì (quando va bene) alla domenica, chiunque vi abiti a ridosso deve rinunciare a dormire. Perchè ha la colpa, appunto, di abitarvi. Il punto é che dopo soli due anni inizio a sentirmi “sconfitto”. Ieri notte ha vinto ancora la sosta selvaggia che blocca tutti, ha vinto l’assenza completa di controllo territoriale – inspiegabile – se non ipotizzando connivenza. Ha vinto il malcostume, la maleducazione, il “basso livello” delle migliaia di ragazzini che continuano ad ubriacarsi, a rompere bottiglie, ad urlare, fino alle 5 di mattina, incuranti di qualsiasi regola. Che continuano a lasciare birre, bicchieri semipieni, lattine, nelle aiuole del vicinato e fin sopra le scale del mio palazzo. E tutto ciò sembra dovermi andar bene per forza, in nome di un “amma faticá”? Mi dispiace ma non sono d’accordo. Ho il diritto di essere tutelato, come e quanto i 5 euro d’alcool con cui “riempire” le teste completamente vuote di quei ragazzini. La domanda è: da chi? Se quando chiamo i vigili, non arriva nessuno? Se anno dopo anno, la scena è sempre la stessa? Ha ragione colui che sostiene che “l’essere una persona per bene” (ma non fessa, si badi) non paga? È necessario scendere ai canali comunicativi di questa barbarie incontrollata, per cercare compromessi su quanto invece mi spetta di diritto? Esiste una volontá politica consapevole dello stato dei fatti? O anxhe lì tutto questo é da tollerare in nome di un'”ammortizzazione sociale”? Il parcheggiatore abusivo viene lasciato fare il suo porco comodo, anche quella una categoria protetta. Io che pago le tasse e ho una formazione “normale”, che mi obbliga ad un linguaggio civile, posso essere lasciato soccombere. Spero nella voce di qualcuno che come me ne ha le scatole piene.
Carlo D.