POZZUOLI/ Crisi in maggioranza: i ribelli passano da sei a otto ma annunciano “appoggio esterno” a Manzoni. Verdi nuovamente spaccati – IL DOCUMENTO
POZZUOLI – Passano da sei a otto i ribelli della maggioranza Manzoni. A Volpe, Morra, Sebastiano, Russo, Cossiga e Pisano si sono aggiunti anche i verdi Pafundi e Andreozzi che oggi hanno sottoscritto un nuovo documento “riservato” indirizzato al sindaco e alla cittadinanza. Situazione che inasprisce una crisi, nata all’indomani del ritorno in maggioranza di “Pozzuoli al Centro” e dell’ingresso in Giunta di Vittoria Gloria e Maria Magliulo. Tra i ribelli non figura il nome dell’altro verde Paolo Tozzi, che resta ufficialmente dalla parte del sindaco. Inoltre c’è da sottolineare che degli otto, quattro hanno assessori in quota ai loro gruppi: Monica Barbieri (Demanio e Patrimonio) rappresenta Volpe e Cossiga, mentre Mariasole La Rana (Politiche Sociali) rappresenta Andreozzi e Pafundi.
LA CRISI – Tornando al documento, gli otto annunciano una sorta di “appoggio esterno” in stile Gennaro Pastore & Company allontanando lo spettro delle dimissioni – da dare in tandem con i cinque di opposizione – che porterebbero allo scioglimento del consiglio comunale. Sulla estrema decisione influiscono anche i tempi del processo-Figliolia: in caso di assoluzione, infatti, l’ex sindaco tornerebbe in pole position per una nuova candidatura a sindaco. Dunque, per qualcuno non è ancora il momento. Ad oggi, comunque, stando ai nuovi numeri Manzoni nutre del pieno appoggio di quattro consiglieri del Partito Democratico (i due Genovese, Pennacchio e Testa), tre di “Pozzuoli al Centro” (Pastore, Guardascione e Di Dio), Daniele e Tozzi. A questi andrebbero aggiunti i “critici” Villani e D’Amico che con la tessera del PD in tasca difficilmente seguirebbero i colleghi da un notaio.
IL DOCUMENTO – “Noi sottoscritti consiglieri comunali riteniamo doveroso rendere pubblico il profondo disagio politico e istituzionale che stiamo vivendo in questa fase amministrativa. – scrivono nella lettera inviata alle 12:36 al sindaco Gigi Manzoni – A distanza di sei mesi dalla sottoscrizione del documento politico-programmatico condiviso tra le forze politiche e civiche a sostegno dell’Amministrazione comunale, riteniamo necessario chiarire pubblicamente come e perché si sia arrivati alla situazione attuale. Quel documento nasceva con un obiettivo politico chiaro: costruire e rendere operativo il cosiddetto “campo largo” anche a livello cittadino mettendo in campo dei punti chiari e credibili per la citta: una nuova visione della linea di costa che lasci più spazio alla citta, il 50% di spiagge libere, il rilancio del centro storico, le richieste al Governo centrale per la gestione dell’emergenza bradisismo, la messa a bando del Rione Terra in maniera competitiva e che accolga le migliori energie possibili, l’impegno della bonifica dell’area ex Sofer e la compatibilità con una citta turistica e l’affidamento dei nostri beni archeologici, naturalistici e paesaggistici.”
LA ROTTURA – Pozzuoli avrebbe potuto rappresentare un laboratorio politico virtuoso, un esempio concreto di coesione tra forze politiche diverse ma unite da una visione comune di governo, capace di superare gli equilibri tradizionali e costruire una nuova fase amministrativa. – si legge nella missiva – Gli obiettivi dichiarati erano chiari: ristabilire un clima di fiducia politica, rafforzare l’azione amministrativa, condividere una visione strategica della citta, avviare un reale rilancio del governo cittadino e fondare ogni scelta su partecipazione, trasparenza e responsabilità. Tuttavia, questi obiettivi non solo non si sono realizzati, ma non si è mai registrata una reale azione politica e amministrativa orientata in questa direzione. Lo spirito di condivisione che avrebbe dovuto guidare questo percorso non si e mai concretizzato. Al contrario, si e assistito a un progressivo deterioramento del clima politico interno e a un indebolimento della capacita decisionale della maggioranza. Il punto di rottura definitivo si e consumato quando il Sindaco ha scelto di procedere, in modo rapido unilaterale, alla ricomposizione della Giunta comunale, in una fase delicata per la città e per il quadro politico generale. Una decisione che, nei fatti, è apparsa più dettata da esigenze contingenti che da una reale valutazione politica nell’interesse della citta.”
IL CASO PASTORE – “La mancata sottoscrizione del documento politico-programmatico da parte di un gruppo consiliare, – scrivono i sei – unitamente al nuovo assetto della Giunta, determina una frattura rispetto al percorso condiviso e incide in modo sostanziale sulla credibilità dell’accordo originariamente sottoscritto. Ne consegue ii venir meno di ogni vincolo politico e amministrativo da parte nostra rispetto a tale percorso. Eppure quel documento rappresentava l’unico vero tentativo politico strutturato di ricostruzione della maggioranza dopo mesi di difficolta, in quanto costituiva l’unica proposta organica di rilancio sottoscritta da quasi tutte le forze politiche coinvolte. Nel frattempo, la città attraversa una fase di crescente difficoltà: aumenta il malcontento compromettere definitivamente la fiducia nelle istituzioni e nella politica locale. Avvertiamo una grave mancanza di rispetto non solo verso il Consiglio comunale, ma soprattutto verso la comunità che rappresentiamo. E’ venuto meno quel principio di equilibrio e partecipazione che dovrebbe guidare ogni amministrazione responsabile. Nelle ultime settimane abbiamo rappresentato più volte al Sindaco, anche nel corso di incontri bilaterali, tutte le sofferenze e malcontento della città ma soprattutto verso la comunità che rappresentiamo. E’ venuto meno quel principio di equilibrio e partecipazione che dovrebbe guidare ogni amministrazione responsabile. Nelle ultime settimane abbiamo rappresentato più volte al sindaco, anche nel corso di incontri bilaterali, tutte le sofferenze e malcontento della città e la sola possibilità resta quella di ripartire da un azzeramento reale di tutte le cariche politico-amministrative, seguito da un programma di fine mandato, come unica strada seria per ricostruire un quadro di credibilità, chiarezza e responsabilità e dare alla citta le risposte che merita. Ci siamo fatti portatori dell’idea che se tutti facciamo un passo indietro rispetto alle proprie certezze, allo stesso tempo la Città e tutti noi potremo fare dieci passi in avanti. Tale proposta non ha trovato alcuna attuazione. Pertanto, ciò che oggi formalizziamo pubblicamente none una nuova richiesta, ma una presa d’atto politica: non esistono pin le condizioni per considerarci parte della compagine che governa la citta.”
L’ANNUNCIO – “Da questo momento – fanno sapere – assumiamo una posizione limitata agli atti che andranno in coerenza con ii documento politico e con le proposte fatte sci mesi fa. Una posizione responsabile, fondata esclusivamente sull’interesse pubblico che abbiamo individuato con la firma di quel documento. Non ci sottrarremo a valutare in Consiglio Comunale, di volta in volta, i provvedimenti sottoposti all’attenzione dell’Aula e sosterremo esclusivamente quelli che riterremo realmente utili, necessari e urgenti per la città e per i cittadini, senza vincoli politici e senza partecipazione agli equilibri interni della maggioranza. Sosterremo solo ciò che sarà ritenuto giusto e coerente con l’interesse collettivo, riservandoci piena liberta di valutazione, di voto e di posizione politica. Resta ferma, a nostro avviso, la necessità di un cambio di rotta profondo, che passi per l’azzeramento delle cariche politico-amministrative, per l’avvio di un nuovo percorso fondato sulla trasparenza e sulla condivisione e per la definizione di un programma di fine mandato chiaro, concreto e verificabile, che riparta dal documento politico già sottoscritto da Partito Democratico, Europa Verde, Italia Viva, Pozzuoli Libera, Spazio Flegreo, Più Europa, Azione, PSI e Uniti per Pozzuoli e che sia realmente orientato ai bisogni della città. Pozzuoli merita un’Amministrazione credibile, stabile e responsabile. Noi continueremo a fare la nostra parte con serietà e rispetto verso la citta, assumendoci fino in fondo la responsabilità delle nostre scelte e rendendo conto esclusivamente ai cittadini”.



























