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Città metropolitana

Discarica abusiva con carcassa di furgone e pneumatici sulla SS7 Quater

Discarica abusiva con carcassa di furgone e pneumatici sulla SS7 Quater
  • Pubblicato26 Settembre 2025

CASTELVOLTURNO – Il fenomeno degli sversamenti illeciti di rifiuti continua a rappresentare una piaga per il territorio di Castel Volturno e, più in generale, per il Casertano, tristemente noto come parte della cosiddetta Terra dei Fuochi. Nonostante l’attenzione mediatica e le inchieste, le aree rurali e periurbane, spesso adiacenti a importanti assi viari, sono regolarmente trasformate in vere e proprie discariche a cielo aperto. Questo scempio non solo deturpa il paesaggio e inquina l’ambiente, ma alimenta un ciclo di ecomafie che avvelena la terra, danneggia la salute pubblica e mina lo sviluppo sociale ed economico dell’intera regione. Un nuovo e preoccupante episodio di degrado è stato portato all’attenzione del Deputato di Alleanza Verdi-Sinistra e Vicepresidente della Commissione Ecomafie, Francesco Emilio Borrelli, tramite la segnalazione di un automobilista. Il filmato, girato in prossimità della rampa d’uscita per Ischitella sulla SS 7 Quater (Domitiana), mostra uno scenario desolante: incastrata tra il guardrail di protezione della carreggiata e la vegetazione incolta, giace la carcassa sventrata e capovolta di un furgone, ridotta a un ammasso di lamiere contorte. Poco distante, si nota un vasto accumulo di pneumatici di automobili usati, un materiale notoriamente difficile da smaltire legalmente e che, se bruciato, rilascia sostanze altamente tossiche. La scena è completata da altri sacchi e materiali di scarto, confermando che l’area è utilizzata sistematicamente come deposito abusivo di rifiuti. L’automobilista ha espresso il suo sdegno, definendo l’area “praticamente una discarica a cielo aperto” proprio a ridosso di un punto di transito fondamentale. A seguito della segnalazione, Borrelli ha rilanciato un appello urgente per un cambio di passo nella lotta contro l’illegalità ambientale: “Queste immagini sono l’ennesima dimostrazione della totale impunità con cui i criminali continuano a sversare rifiuti e inquinare il nostro territorio. La risposta non può limitarsi alla bonifica post-facto. Servono più controlli intensificati tramite sistemi di videosorveglianza fissi e mobili e l’applicazione di pene certe”. Il Vicepresidente della Commissione Ecomafie ha poi sottolineato una criticità cruciale nel sistema giudiziario: “Tuttavia, il vero nodo è dare ai magistrati che combattono gli ecoreati più armi e strumenti a disposizione. Il loro numero è sproporzionato rispetto alla mole di reati commessi, e il risultato è che moltissimi fascicoli finiscono in prescrizione. Nel frattempo, la nostra terra viene avvelenata, la gente si ammala e i criminali, troppo spesso, la fanno franca.”

 

Borrelli conclude: “Dobbiamo interrompere questa spirale. La lotta alle ecomafie è una battaglia per la salute, l’ambiente e la legalità, e non possiamo permetterci di perderla per carenza di mezzi e personale.”