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Polisportiva Partenope, appello dei genitori degli atleti “Lo sport non si sfratta”

Polisportiva Partenope, appello dei genitori degli atleti “Lo sport non si sfratta”
  • Pubblicato12 Luglio 2025

NAPOLI – La Polisportiva Partenope rappresenta da oltre settant’anni un punto di riferimento per lo sport, l’inclusione e la crescita sociale nel cuore di Napoli. Non è solo una palestra, ma una vera famiglia: qui si trasmettono ogni giorno valori come accoglienza, solidarietà, rispetto e senso di comunità, coinvolgendo non solo gli atleti ma anche le loro famiglie. Nel corso della sua storia, la Partenope ha formato oltre 120.000 giovani, contribuendo alla crescita di numerosi campioni, tra cui quattro olimpionici e quasi cento atleti di livello nazionale e internazionale. Un momento cruciale fu il riconoscimento, nel 1952, della personalità giuridica e morale da parte del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, che permise alla società di ottenere dal CONI la concessione degli spazi ai Cavalli di Bronzo, trasformando un’ex stalla di Palazzo Reale in una casa dello sport per la città. Questo riconoscimento ha valorizzato il ruolo educativo e sociale che la Partenope continua a svolgere.

LA SEDE – Oggi, mentre Napoli si prepara a ospitare eventi internazionali come l’America’s Cup e la candidatura a Capitale Europea dello Sport, la Polisportiva Partenope rischia di essere messa in secondo piano rispetto agli interessi turistici e immobiliari. La sede ai Cavalli di Bronzo, per la sua posizione centrale, è particolarmente ambita e attualmente al centro di una controversia legale con l’Agenzia del Demanio, che ha portato a una richiesta di canoni arretrati e alla minaccia di sfratto esecutivo, con un nuovo accesso già fissato per ottobre. La vicenda, che nulla ha a che vedere con il valore sociale della struttura, rischia di lasciare centinaia di giovani senza una casa sportiva e formativa. Alla Partenope, oltre 1000 ragazzi trovano ogni giorno un ambiente accogliente e inclusivo, dove le relazioni nate in palestra si estendono ben oltre il campo sportivo, coinvolgendo genitori, fratelli e amici in una rete di sostegno reciproco. Qui si apprendono valori come correttezza, solidarietà e cittadinanza attiva. I giovani della Partenope rivendicano con orgoglio la loro identità: una generazione pulita, studiosa, corretta, lontana dagli stereotipi negativi spesso associati ai giovani napoletani.

LE RICHIESTE – La Polisportiva Partenope ha costruito negli anni una tradizione sportiva di eccellenza in molte discipline, tra cui rugby, basket, pallavolo, ginnastica ritmica e judo. Ha ottenuto riconoscimenti nazionali e internazionali, promosso l’inclusione attraverso progetti dedicati a ragazzi con disabilità e organizzato eventi di rilievo, come i campionati italiani per atleti non vedenti e ipovedenti. Ha formato atleti che hanno vestito la maglia della nazionale e partecipato a Olimpiadi e competizioni mondiali, ma soprattutto ha saputo offrire a migliaia di giovani un luogo sicuro e stimolante dove crescere. Ragazzi e famiglie chiedono con forza che venga garantita la continuità della polisportiva, al di là delle dispute legali; che sia riconosciuta e tutelata la funzione sociale ed educativa svolta ogni giorno dalla struttura e dallo staff; e che si apra un tavolo di confronto che metta al centro il futuro dei ragazzi e della comunità. Difendere la Partenope significa difendere Napoli, una comunità, una scuola di vita, un esempio di eccellenza sportiva e sociale che merita di essere sostenuto per tutte le generazioni future.