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Cronaca Pozzuoli Primo Piano

POZZUOLI/ Scambio culturale finisce in sequestro di persona: due giovani liberate dalla Polizia

POZZUOLI/ Scambio culturale finisce in sequestro di persona: due giovani liberate dalla Polizia
  • Pubblicato2 Aprile 2025

POZZUOLI – Quella che doveva essere una splendida avventura per conoscere la lingua e la cultura si è trasformata in un incubo per due giovani venute in Italia dall’estero, chiuse e segregate in casa da un uomo che le aveva ospitate nella sua casa di Pozzuoli. Le vittime sono una 29enne originaria della repubblica del Trinidad e Tobago e una 24enne della Colombia, costrette a subire anche avances sessuali e continue pressioni psicologiche da un 53enne poi fermato e denunciato dalla Polizia.

LA VICENDA – Le ragazze e l’uomo si sono conosciuti attraverso il sito AuPairWorld che consente agli iscritti di dare vita a uno scambio alla pari tra l’ospite, chiamato “au pair” e l’ospitante. L’au pair deve essere un giovane di età compresa tra i 18 e i 30 anni che non è sposato e non ha figli e che, per un determinato periodo di tempo, decide di fare un’esperienza all’estero diventando parte di una famiglia ospitante prendendosi cura dei bambini e dando una mano nelle faccende domestiche. In cambio del proprio aiuto il giovane riceve vitto e alloggio gratuiti, nonché una paghetta. La prima ad arrivare in Italia è stata la 24enne colombiana, giunta a Pozzuoli a gennaio scorso. Per lei, dopo pochi giorni, iniziò l’incubo. Le richieste dell’uomo che la ospitava diventavano sempre più insistenti e insopportabili, a tal punto che le veniva vietato di uscire da casa. “Devi stare con me, in giro da sola non ci vai”. Un diktat accompagnato da approcci di natura sessuale, poi imposto anche alla 29enne arrivata in Italia una settimana fa. Le giovani, facendosi forza l’una con l’altra, hanno quindi deciso di contattare la piattaforma lanciando una richiesta di aiuto pervenuta al Commissariato di Pozzuoli attraverso una email che ha fatto scattare il tempestivo intervento da parte degli agenti guidati dal vicequestore Raffaele Esposito.

LA “LIBERAZIONE” – Help, help” hanno gridato le due ragazze quando i poliziotti dell’ufficio volanti hanno bussato alla porta fingendo un controllo per evitare che l’uomo potesse mettere in atto eventuali ritorsioni nei confronti delle due ospiti.  Condotto negli uffici della Polizia il 53enne si è difeso sostenendo di aver impedito alle ragazze di uscire in quanto rivendicava il diritto ad ottenere assistenza domestica e da baby sitter come previsto dal servizio di scambio offerto dalla piattaforma, versione in netto contrasto con quanto dichiarato dalle vittime.