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PICCOLI GIORNALISTI RACCONTANO/ Monteruscello: l’antico e il moderno in eguale stato d’abbandono

PICCOLI GIORNALISTI RACCONTANO/ Monteruscello: l’antico e il moderno in eguale stato d’abbandono
  • Pubblicato11 Luglio 2016

Reperti MonteruscielloPOZZUOLI – Si conclude l’appuntamento con la rubrica riservata ai “Piccoli Giornalisti Flegrei” dal tema “La Periferia al centro della città”, premio organizzato dal Rotary Club Pozzuoli in collaborazione con il giornale Cronaca Flegrea. Oggi vi proponiamo l’articolo realizzato da Assunta Iuffredo, alunna della classe 3 D dell’istituto “Oriani” dal titolo “Monteruscello: l’antico e il moderno in eguale stato d’abbandono”

L’ARTICOLO – Monteruscello: un’enorme scacchiera formata da stradoni perpendicolari e orizzontali, delimitati da alberi e occupati da enormi parallelepipedi con finestre e balconi. Questo è Monteruscello, il più grande quartiere del comune di Pozzuoli. Costruito negli anni ’80, in seguito al bradisismo che colpì la città, come soluzione d’emergenza, ma non per questo è stato concepito come ”città dormitorio”. Eppure, è quello che è diventato con il tempo, visto che del progetto iniziale molto manca o perché non è stato realizzato oppure perché è rimasto inutilizzato. Il progetto prevedeva più punti di aggregazione: cinema-teatro, una nuova stazione ferroviaria, uno stadio di calcio, un mercato coperto, tuttora costruito ma non funzionante, un museo con parco archeologico, un parco urbano, centri sociali e commerciali.

In questo momento invece non è presente neanche una piazza e i tanti anziani che popolano la zona sono costretti ad organizzarsi alla meno peggio, con tavolini di plastica e sedie di fortuna per ingannare il tempo con qualche ”partitella” a carte. C’è una grande presenza di aree verdi anche se, in alcuni casi, non sono particolarmente curate. Qui, a Monteruscello, si assiste ogni giorno al lento disfacimento di strutture sia antiche che moderne, entrambe lasciate in uno stato di abbandono e di degrado che, ormai, le rende sempre più punti di raccolta per immondizia e terreno fertile per le erbacce. In particolare vogliamo segnalare due strutture site in due strade parallele: via Gatto e via Saba. L’una, quella di via Gatto, è un impianto rustico di età romana, scoperto dalla Soprintendenza archeologica all’epoca degli scavi effettuati per la costruzione dell’intero quartiere, in piena emergenza bradisismo. Oggi è delimitato da una balaustra in ferro ed è completamente ricoperto dalle erbacce e da rifiuti sparsi qua e là.

Nulla, neppure un piccolo cartello che ne segnali la presenza o che ne spieghi l’importanza. Nulla che dica a chi passa di lì che quelle non sono semplicemente ”pret’ ”, ma si tratta di muri in “opus reticulorum” (opera reticolata), ci sono piccole vasche e persino pavimenti ricoperti di mosaici. La stessa gente del posto o i numerosi studenti, sia del vicino Liceo E. Majorana che della scuola media E. Oriani, non sanno con precisione di cosa si tratta e si sono ormai abituati a quello spazio non edificato lasciato vuoto tra i tanti casermoni.
Non miglior sorte, in realtà, è toccata ad un’altra struttura costruita però negli anni ’80 insieme al resto del quartiere e sita in via Saba. E’ una struttura di cui non è ben chiara la destinazione d’uso, trattandosi di uno spazio aperto rettangolare circondato da colonne.

Anche questa struttura, come i reparti archeologici, oggi è completamente abbandonata, o meglio non c’è nessun segno di manutenzione o di utilizzo da parte del comune e, dal momento, che non c’è nessun tipo di recinzione, i ragazzi l’adibiscono ora a campo di pallone, ora di pallavolo o comunque la usano come punto di incontro non avendo altro luogo di aggregazione. Questa vuole essere solo una segnalazione alle autorità competenti affinché valorizzino maggiormente quanto di bello ci viene dal passato, e non sprechino nell’inutilità e nell’abbandono quanto costruito di recente.

ASSUNTA IUFFREDO