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«Trovare un parcheggio nel centro storico di Pozzuoli ti riconcilia con Dio»

«Trovare un parcheggio nel centro storico di Pozzuoli ti riconcilia con Dio»
  • Pubblicato25 Luglio 2021

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO«Caro direttore, le scrivo per sottoporre alla sua attenzione un problema comune e caro suppongo a tutti (o quasi) i residenti del centro storico di Pozzuoli: il parcheggio. Prima di entrare in argomento, vorrei prevenire le retoriche obiezioni sul rispetto delle regole e quelle della zitella inglese che in tanti anni di “decorata” cittadinanza, non ha mai preso una multa, la signora che aiuta i vecchietti ad attraversare la strada ed alza la cacca del cane da terra anche quando non è il suo a farla. Dunque tra le altre cose, ho provato ad ingerire la mia autovettura. Devo dire che ho trovato la cosa gradevole speziando adeguatamente la tappezzeria, ma ho incontrato evidenti difficoltà con le lamiere ed il resto della carrozzeria. Non mi sono perso d’animo ed ho provato quindi a far sparire il veicolo ripetendo delle formule particolari tanto efficaci alla scuola di Hogwarts. Dopo un’attenta ricerca, la più corretta mi è parsa essere “Evanesco” che permette appunto al mago che la esegue di far scomparire un oggetto inanimato nel nulla. L’ho ripetuta con insistenza a voce alta come recitava il tutorial, fino ad incrociare lo sguardo del mio vicino che ho giudicato essere non altrettanto fiducioso del buon esito dell’operazione. Mi sono allora rassegnato alla tragica evidenza con la quale tutti i residenti del centro devono quotidianamente confrontarsi: cercare parcheggio. Non vengo adesso a creare facili parallelismi con il paradosso del cammello, la crune e l’ago, ma trovare un posto auto al centro storico di Pozzuoli è un impresa titanica che, in caso di successo, rafforza l’animo e tempra il carattere. Trovare parcheggio al centro storico di Pozzuoli concilia il rapporto con Dio, compromesso senz’altro dalle innumerevoli volte in cui l’hai invocato invano durante i “giri” infiniti per piazzare l’auto. “Ma per me sarà diverso” (ripeto sempre a me stesso), “io SONO RESIDENTE, ho qualcosa che gli altri non hanno: HO L’ABBONAMENTO ANNUALE ALLA ZTL”. Niente, ha poco valore. Esibirlo ha praticamente lo stesso effetto del mostrare alla cassiera del supermercato, i soldi del Monopoly. Non so poi se si possa definire correttamente “Abbonamento” un contratto per il quale il contraente non ha la certezza di ricevere il corrispettivo per il quale sta pagando. In tutti i casi sarebbe più opportuno definirla “Lotteria del Parcheggio” con uno spot incisivo ed efficace del tipo “Abbonati, fatti un giro in centro e SCOPRI SE HAI VINTO. E per le prime sei ore di traffico, per te subito uno sconto carburante da spendere presso i nostri rivenditori autorizzati”. Non sarebbe male devolvere il ricavato alle “Vittime del Parcheggio”. A tutte quelle famiglie dove qualcuno ha dovuto dire “devo spostare la macchina, scendo a cercare parcheggio” e non è più tornato. Ho visto mogli incollate alla finestra in attesa che il marito ritorni: non tutti ce la fanno. Come se non bastasse, caro direttore, a Pozzuoli da questo punto di vista (e non solo) un residente è assai meno tutelato di un visitatore. I residenti con abbonamento, hanno aree limitate in cui poter parcheggiare, zone che però possono essere occupate anche da qualsiasi altro individuo non residente, limitando di conseguenza le possibilità di parcheggio, gli ingorghi e la qualità della vita per chi appunto, al centro CI VIVE e non viene occasionalmente a mangiarsi un gelato. Questa simpatica realtà che le ho appena descritto, sembra essere del tutto ignorata dai nuovi vigili che in questi giorni affollano le strade. Il rispetto delle regole è sacrosanto ma a volte sarebbe opportuno avere un pò di buonsenso, non dico oltre le regole. Comunque dopo circa 90 min di “Tour del Centro” (con un vecchietto al porto che mi prendeva il tempo per l’intergiro e quello completo) ho visto un posto, un oasi, delle strisce blue libere. Ho finalmente spento la macchina, asciugato il sudore, baciato i santini sul parabrezza ed alzato gli occhi al cartello: ZTL2 settore arancione. Ho varcato i confini, non è il mio. Tornerò a casa, non so quando ma tornerò». (Filippo D.)