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Rione Terra, politica e giustizia: quando le inchieste si definiscono il danno è fatto

Rione Terra, politica e giustizia: quando le inchieste si definiscono il danno è fatto
  • Pubblicato22 Gennaio 2024

LA RIFLESSIONE – Il termine “politico” sul dizionario Treccani, tra le molteplici accezioni e significati, viene definito “…l’arte del governo, l’esercizio dei pubblici poteri, l’amministrazione dello stato e, in genere, la vita pubblica”. Ma secondo quanto riportato nell’ordinanza di custodia cautelare del Tribunale di Napoli relativa alla faccenda “Rione Terra” di arte c’è ben poco, anzi, a più riprese si legge di doni, promesse, collusioni ed altri mezzi fraudolenti.

Ma qui la questione va ben oltre le accuse mosse ai dodici indagati e che, allo stato, non possono e non devono essere considerati colpevoli. Eh si, perché soltanto col passaggio in giudicato della sentenza si potrà parlare di colpevoli e di pene rieducative. Peccato che il nostro sistema “fortunatamente” prevede tre gradi di giudizio e di consueto tra le accuse e la pronuncia definitiva trascorrono molti anni.

Ma in questo lasso di tempo cosa succede? La triste verità è che non cambia nulla. Le amministrazioni, senza distinzione di schieramento, simbolo o colore, si susseguono periodicamente sfidandosi a campagne elettorali sempre più spietate per accaparrarsi il potere. Parallelamente nei quartieri popolari serpeggia la compravendita di voti, magari sotto la supervisione della criminalità organizzata, e per poche decine di euro o una fornitura di generi alimentari è possibile aggiudicarsi una X in più per conquistare una poltrona.

Peccato che una volta che viene raggiunto l’incarico rappresentativo, il politico di turno, quando adotta le proprie decisioni, non solo dovrà tenere in considerazione i desideri dei sostenitori della passata campagna elettorale, ma altresì si asterrà dal prendere posizioni scomode ed impopolari, ancorché necessarie per il territorio e la popolazione, in vista della ricandidatura o di incarichi ancora più prestigiosi.

In tutto questo scenario, incidentalmente, si aggiungono le forze dell’ordine e la magistratura che rompono gli schemi portando alla luce patti scelerati tra pochi ma che incidono significativamente sul territorio, sulla vita delle future generazioni e di migliaia di cittadini. Progetti, visioni e road maps avviate finiscono per sbriciolarsi come castelli di sabbia e, a prescindere dalla loro validità e lungimiranza, si macchiano del sospetto e di un’ombra collusiva incancellabile.

Col passare degli anni intanto le inchieste si definiscono ma ormai il danno è fatto perché un nuovo ciclo nel frangente si sarà avviato…

*firmato: Sisma