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Quel che resta del PDL contro Pasquale Giacobbe

Quel che resta del PDL contro Pasquale Giacobbe
  • Pubblicato23 Dicembre 2011
Alla conferenza degli ex consiglieri PDL mancava Alessandro Totaro

POZZUOLI –  “Eravamo 5 amici al bar che volevano cambiare il mondo”…direbbe Gino Paoli. Oggi questi 5 amici non vogliono cambiare il mondo, ma almeno auspicano in un cambiamento (attraverso le nuove direttive di Angelino Alfano) all’interno del PDL. Domenico Pennacchio, Antonio Bonaiuto, Pino Dardano, Andrea Ferro, Mario Cutolo: 5 ex consiglieri comunali del PDL rimasti fedeli all’ex sindaco Agostino Magliulo.  Oggi a Pozzuoli il partito fisicamente è rappresentato da loro, nonostante esista un commissario cittadino che a questo punto sembra ormai diventato un generale senza truppe.  Ieri hanno parlato alla stampa, tutti o quasi visto che era assente “(in)giustificato” Alessandro Totaro. “Non pervenuti” invece i 2 di “Pozzuoli Futura” PDL Paolo Tozzi e Vincenzo Bifulco invitati perchè il movimento è costola del partito di Alfano. Durante la conferenza stampa organizzata ad 1 mese esatto dallo scioglimento del consiglio comunale c’era anche Agostino Magliulo, che pochi minuti dopo l’inizio dei lavori ha lasciato l’incontro durante il quale hanno preso la parola tutti, compreso l’ex assessore della giunta Giacobbe Carmine Morelli.

Antonio Buonaiuto

BONAIUTO CAPO DEL “TUTTI CONTRO GIACOBBE” –  Mancavano i vertici politici del partito e in primis colui che sembra diventato l’uomo della discordia: quel Pasquale Giacobbe che fino a prova contraria rimane il commissario cittadino del “Popolo delle Libertà” a Pozzuoli. Il perchè della sua assenza è stato spiegato senza mezzi termini da un suo ex fedelissimo, Antonio Bonaiuto che a più riprese durante la conferenza ha attaccato il suo ex mentore: « Non abbiamo invitato Giacobbe perche’ non lo riconosciamo su nulla. Con lui non abbiamo nulla a che vedere». Parole inequivocabili che rimarcano ulteriormente l’ormai lotta intestina all’interno del PDL puteolano: da una parte gli ex consiglieri uniti e compatti, dall’altra il loro capo oramai rimasto solo come un generale senza truppe. Come sottolineato anche dalle parole di Mario Cutolo «Giacobbe non è stato in grado di gestire il partito, e questo è dimostrato anche dai consiglieri che hanno lasciato il PDL dopo le elezioni». Morale della favola:  «Il coordinatore cittadino”, a detta di tutti “ oggi ha un contenitore vuoto».

Mario Massimiliano Cutolo

TESSERAMENTI PDL –  Altro tema che ha tenuto banco è stato quello della campagna tesseramenti per il partito. E anche in quest’occasione il bersaglio è stato Pasquale Giacobbe, nuovamente attaccato da Bonaiuto perché colpevole di aver imposto un tetto massimo di 50 tessere per ogni consigliere in maniera tale che con le sue 800 tessere sarebbe poi diventato il vincitore incontrastato della campagna tesseramenti. Un netto divario che gli avrebbe consentito poi di fare una bella figura davanti ai vertici nazionali del PDL « Il commissario Giacobbe ci disse che ognuno di noi doveva fare 50 tessere a testa, non di più. E dicendoci che il resto delle tessere doveva essere fatto  farle attraverso altri referenti fuori Pozzuoli. Lui invece ne ha fatte 800. Le nostre tessere sono arrivate in un involucro con su scritto “Pozzuoli” mentre le sue con altre referenze»

Domenico Pennacchio

I SOLITI NOTI –  Antonio Bonaiuto nella sua arringa ha inoltre attaccato i poteri forti della città che lui definisce i “soliti noti”, colpevoli  di aver tramato accordi sottobanco e rei di governare da decenni la città: «I soliti noti sono Maione, Monaco e Giacobbe, gente che per 30-40 anni ha amministrato la città con giochi e giochetti. – dice – Persone che non avendo il governo dei processi i soliti noti mandano a casa un sindaco».

PARTITO CITTADINO –  I 5 hanno poi anticipato le mosse in vista del congresso allontanando definitivamente la figura di Giacobbe  « Secondo le nuove regole Giacobbe non può candidarsi come segretario cittadino o meglio potrà farlo però a quel punto dovrà rinunciare alla sua carica di consigliere regionale e non crediamo che ciò gli possa convenire – hanno detto –  Noi proporremo un nostro nome, che faremo il giorno prima del congresso e non sarà una persona che si candiderà alle elezioni »

Pino Dardano

MARIO CUTOLO – Dopo aver sciorinato tutti gli interventi messi in atto dalla ex amministrazione, il padrone di casa Mario Cutolo ha letto un documento di condanna all’azione dei consiglieri dimissionari «La nostra colpa è stata quella di dire io sto qua per lavorare ma non per spartire. Gli accordi nascosti li facciamo fare ai carbonari – ha accusato tra le righe del documento –  La nostra colpa è stata quella di lavorare in maniera silente. Lavorare per la città in maniera seria e leale. Mi addormento consapevole di non avere la coscienza sporca »

Andrea Ferro

DOMENICO PENNACCHIO –  Ha voluto prima ringraziare chiamandoli per nome tutti gli ex consiglieri presenti e l’ingegner Magliulo. «Questo è un partito del quale ho condiviso il progetto. All’inizio mi sentivo un pesce fuor d’acqua quando vedevo alcuni consiglieri che si impelagavano in discussioni che non avevano alcun senso politico – ha detto –  Personaggi della nostra maggioranza che parlavano in politichese senza tenere conto dei problemi della città. Per alcuni era solo un divertente passatempo. La loro è stata una scelta scellerata che io condanno con tutto me stesso. Insieme possiamo farcela unendo le forze di questa città»

Carmine Morelli

ANDREA FERRO –  «I puteolani hanno bisogno di una città senza padroni né padrini. Siamo di fronte ad una svolta e dobbiamo capire come utilizzare questo strumento democratico rappresentato dal congresso che rimane il nostro punto di riferimento. Ma nonostante tutto noi rimarremo uniti»

PINO DARDANO –  «Ringrazio e mi scuso con chi mi ha votato perché è stato delegittimato dello strumento del voto da 4 persone che hanno sposato lo stesso progetto che ho sposato io. Persone che un mese prima avevano approvato insieme  a me il bilancio. Dopo tutto questo posso pensare solo due cose: o siamo tutti pazzi o c’è qualcosa sotto»

CARMINE MORELLI –  Infine è intervenuto l’ex assessore ed ex fedelissimo anch’egli di Pasquale Giacobbe, Carmine Morelli «Sono stato, sono e sarò sempre con il mio riferimento. Anche la peggiore delle amministrazioni è comunque migliore di un commissariamento. Stasera mi sento dire che qui c’è il PDL. Oggi bisogna fare una scelta di campo, ripartire da Agostino Magliulo perché ci sono le condizioni per poterlo fare»

GENNARO DEL GIUDICE
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