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QUARTO/ Si candida con De Magistris, ma è indagato per falso in atto pubblico

QUARTO/ Si candida con De Magistris, ma è indagato per falso in atto pubblico
  • Pubblicato21 Settembre 2016

Giovanni Santoro e Luigi De Magistris
Giovanni Santoro e Luigi De Magistris

QUARTO – Giovanni Santoro è tra i candidati nella lista a sostegno di Luigi De Magistris, per il rinnovo del consiglio della città metropolitana. Il prossimo 9 ottobre, dunque, l’attuale consigliere comunale di Quarto nonché ex candidato sindaco a capo di una lista civica che ha corso contro Rosa Capuozzo, potrebbe diventare consigliere metropolitano per la lista “Verdi- la Città – Dema – In Comune a Sinistra – Riformisti Democratici”. Questi gli altri candidati nella stessa formazione: Elena Coccia, Elpidio Capasso, Francesco Iovino, David Lebro, Domenico Marrazzo, Salvatore Pace, Carmine Sgambati, Paolo Tozzi (consigliere comunale a Pozzuoli) Marco Ponticiello, Vincenzo Cirillo, Rina Russo, Antonio Marino, Salvatore Granato, Raffaele Cacciapuoti, Vincenzo Carfora, Elvira Vitelli e Giuseppe Di Girolamo (ex assessore all’Ambiente della giunta quartese targata Sauro Secone)

L’INDAGINE PARTITA NEL 2015 – Santoro, però, è indagato per falsità ideologica in atto pubblico per una presunta dichiarazione mendace riguardante pendenze con il Comune di Quarto. Reato che si sarebbe consumato dopo la tornata elettorale del giugno 2015. Oggi 64enne, il consigliere comunale di Quarto è entrato per la prima volta nell’emiciclo di piazzale Europa nel 2001. Due anni dopo è eletto ancora consigliere tra le fila della Margherita. Ci riprova anche nel 2007, ma un avviso di garanzia gli sbarra la strada. L’indagine riguardava l’allora nascente centro commerciale Quarto Nuovo. Nell’inchiesta – che ad oggi non ha avuto alcuno sviluppo e senza alcuna conseguenza “pratica” per lo stesso Santoro – finirono 35 persone, tra cui ben 15 consiglieri comunali.

CANDIDATO SINDACO – Nel 2015, come detto, corre con la sua civica “Uniti per Quarto” per la carica di primo cittadino. Una corsa a quattro, nella quale c’erano anche Gabriele Di Criscio, Luigi Rossi e Rosa Capuozzo. Quest’ultima stravincerà al ballottaggio contro Di Criscio, ottenendo uno strepitoso 70,8 per cento. Santoro era dunque all’opposizione assieme agli altri candidati sindaco, ma dal febbraio scorso tutto è cambiato. Rosa Capuozzo verrà infatti espulsa dal Movimento 5 Stelle e saranno tantissimi i consiglieri eletti tra i pentastellati a dimettersi. Tanto da ”costringere” la fascia tricolore – che prima aveva annunciato le sue dimissioni per poi ritirarle in extremis 19 giorni dopo – a dar vita una nuova maggioranza. Con lei, infatti, ci sono oggi Giovanni Santoro e Gabriele Di Criscio.

IL “CASO QUARTO” – Tutto ciò dopo che la stessa Rosa Capuozzo, il 21 gennaio, aveva annunciato in aula: «Siamo una forza politica che non si muove con le larghe intese. Avremmo bisogno dei numeri per governare tranquillamente, anche perchè facciamo una politica di rottura in un territorio legato alla vecchia politica». Intanto, il 4 febbraio, Santoro viene indagato per falso in atto pubblico assieme ad un altro ex consigliere, Ferdinando Manzo, quest’ultimo eletto tra i 5 Stelle. Secondo il sostituto procuratore Stefania Buda, i due avrebbero violato quanto previsto dal del Testo unico sull’ordinamento degli enti locali per ciò che riguarda le cause di ineleggibilità. Secondo la Procura, avrebbero infatti autocertificato di non avere pendenze con il Comune. Ed invece a carico di Santoro ci sarebbe un debito riguardante il servizio idrico, poi finito una cartella di Equitalia.