QUARTO/ Sgombero alloggi per custodi scolastici: da 7 mesi ordinanze ferme al palo
QUARTO – Sono trascorsi oltre sette mesi dalla firma dell’ordinanza con la quale il sindaco Rosa Capuozzo ordinava agli occupanti senza titolo degli alloggi riservati ai custodi scolastici di lasciare gli immobili entro i successivi 60 giorni. Ad oggi, però, nulla si è ancora mosso e i sette provvedimenti – tanto quanti i singoli casi emersi a seguito dei controlli della polizia municipale – non hanno avuto alcun seguito.
“OPERAZIONE LEGALITÀ” – All’epoca, siamo al 19 gennaio scorso, i provvedimenti vennero salutati dall’amministrazione come una sorta di “operazione legalità”. Si era anche atteso l’esito di eventuali ricorsi da parte dei destinatari delle ordinanze. Ebbene, soltanto uno dei destinatari si era rivolto al Tar, tra l’altro vedendosi respinte le proprie richieste e dunque dando ragione a via De Nicola. Inoltre, al momento non risulta proposto alcun ricorso al Consiglio di Stato. Dunque, il Comune non avrebbe davanti a sé alcun ostacolo per procedere allo sgombero dei sette nuclei che occupano altrettanti alloggi. La situazione potrebbe sbloccarsi proprio in questi giorni “post-vacanzieri”, con l’impegno dell’assessore al Patrimonio Mauro Scarpitti e del relativo Settore del Comune a dare una forte accelerata all’esecuzione delle ordinanze.
I CASI LIMITE – I casi venuti alla luce – che riguardano la «Piero Gobetti», la «De Filippo», la «Borsellino», la «Siani-Compagna», la «Gentile», la «Morante» e la «Caselanno». se non “risolti”, potrebbero anche far scattare provvedimenti sanzionatori da parte della Corte dei Conti. Nel corso dei controlli dei caschi bianchi erano emerse situazioni incredibili, come l’occupazione di un alloggio da parte di un’anziana donna – assieme a due nipoti di 25 e 31 anni – nonostante il marito ex custode fosse morto ben 12 anni fa. O ancora quella di una coppia che, mandata via da un alloggio comunale in seguito ad infiltrazioni d’acqua, venne sistemata temporaneamente in un alloggio riservato ai custodi. Ma terminata l’emergenza la coppia non è più rientrata nella loro casa.