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QUARTO/ Scacco al clan Polverino, 16 arresti all’alba: in carcere i fedelissimi del boss

QUARTO/ Scacco al clan Polverino, 16 arresti all’alba: in carcere i fedelissimi del boss
  • Pubblicato26 Maggio 2020

QUARTO – Scacco al clan Polverino, 16 arresti. Questa mattina all’alba, al termine di un’articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, i carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Napoli, nei confronti di 16 soggetti per associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanza stupefacenti, intestazione fittizia di beni ed altro, in quanto ritenuti appartenenti al clan Polverino, da oltre un trentennio operante nella zona di Marano, Quarto e comuni limitrofi. L’operazione si inquadra in una più ampia strategia di contrasto messa in campo dalla Procura della Repubblica di Napoli e dal Comando Provinciale dei Carabinieri che ha portato all’esecuzione di un provvedimento cautelare, il 2 maggio 2011, nei confronti di 57 persone ed all’arresto, il 4 giugno 2013, di altri 69 affiliati.

L’OPERAZIONE – I relativi dibattimenti instaurati si sono conclusi con pesantissime condanne, divenute ormai definitive, comminate a capi e gregari del clan. Ulteriori provvedimenti cautelari notificati medio tempore ai vertici del clan, per eventi omicidiari, hanno determinato la condanna all’ergastolo dell’indiscusso capo clan Giuseppe Polverino (classe 1958), e degli affiliati apicali Giuseppe Simioli (classe 1966), Salvatore Cammarota (classe 1967), Claudio De Biase (classe 1968), Salvatore Liccardi (classe 1974) e Salvatore Simioli (classe 1967). Il provvedimento cautelare odierno è stato notificato alla “frangia” rimasta fedele a Giuseppe Polverino che, dopo la decimazione del clan, si è trovata in contrapposizione armata contro gli Orlando. Le indagini, svolte dal 2014 al 2017, hanno consentito di raccogliere – a carico degli odierni arrestati – indizi di reità in ordine alla loro partecipazione alle dinamiche criminali nell’area maranese.

GLI INDAGATI – Tra gli indagati figurano Vincenzo Polverino, reggente dell’organizzazione, e Michele Marchesano, con compiti di gestione dell’immenso patrimonio immobiliare del clan, rispettivamente cugino e cognato del boss Giuseppe Polverino, figure apicali attorno alle quali si sono aggregati i “fedelissimi” del barone. Ed ancora, tra i soggetti indagati figurano Ciro Cappuccio e Armando Del Core, entrambi condannati in via definitiva all’ergastolo in qualità di esecutori materiali dell’omicidio di Giancarlo Siani, il cronista de “Il Mattino” trucidato la sera del 23 settembre 1985. In considerazione dello status detentivo, Cappuccio e Del Core non figurano tra i destinatari dell’odierno provvedimento cautelare, benché a loro carico siano stati raccolti idonei elementi d’accusa in ordine alla trentennale affiliazione al clan Nuvoletta. Al riguardo è stato accertato che i Nuvoletta prima, e ad oggi i Polverino e gli Orlando hanno provveduto al sostentamento economico delle famiglie dei due killer che non hanno mai rescisso il loro vincolo criminale. Nel corso dell’operazione è stata data esecuzione al sequestro preventivo di due attività commerciali, un bar ed centro scommesse a Marano di Napoli, del valore complessivo di 500.000 euro, intestati ad un prestanome ma di fatto riconducibili ad un affiliato del clan.

I NOMI DEGLI ARRESTATI – L’operazione ha portato all’arresto di: Cristofaro Candela, classe 1960; Luigi Cerullo, classe 1972; Alessandro, De Luca, classe 1987; Raffaele Di Maro, classe 1970; Luigi Esposito, classe 1982; Diego Giarra, classe 1988; Nicola Langella, classe 1965; Michele Marchesano, classe 1960; Felice Moraca, classe 1984; Antonio Nuvoletto, classe 1985; Vincenzo Polverino, classe 1958; Nicola Raimondo, classe 1973; Giovanni, Raniello, classe 1982; Raffaele Ruggiero, classe 1987; Salvatore Ruggiero, classe 1986; Claudio Visconti, classe 1981.