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QUARTO/ Riapre al pubblico La Fescina, “luogo del cuore” FAI

QUARTO/ Riapre al pubblico La Fescina, “luogo del cuore” FAI
  • Pubblicato30 Gennaio 2023

QUARTO – Conclusi i lavori di restauro della “Fescina” di Quarto, nei Campi Flegrei, complesso funerario del I secolo d.C. Il recupero dell’opera è stato reso possibile grazie alla partecipazione alla decima edizione del Censimento “I Luoghi del Cuore”, la campagna per i luoghi italiani da non dimenticare, promossa dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo e al coinvolgimento di alcuni partner istituzionali e privati del territorio. Nel 2020 l’Associazione “Archeo Flegreo – I tesori nascosti di Quarto” si era attivata per la raccolta voti in occasione della decima edizione del censimento “I Luoghi del Cuore” con l’obiettivo di far conoscere la Fescina, monumento funerario di epoca romana.  Puntare l’attenzione su quest’opera ha inoltre permesso il coinvolgimento delle scuole del territorio sui temi della salvaguardia, dell’ambiente e della coscienza di territorio. Grazie agli 8.646 voti raccolti, la Fescina è stato il monumento più votato in Campania e il 34° a livello nazionale. È stato quindi possibile per il Comune di Quarto candidare un progetto al bando per la selezione degli interventi che FAI e Intesa Sanpaolo lanciano dopo ogni Censimento. Il progetto, autorizzato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area metropolitana di Napoli, ha ottenuto un contributo di 15.000 euro da parte di FAI e Intesa Sanpaolo, al quale si è aggiunto il cofinanziamento di 3.000 euro di “ZETA srl”.

IL CONTRIBUTO DI FAI E INTESA SANPAOLO – La necropoli, posta lungo un diverticolo della via Puteolis Capuam, fu portata alla luce nel corso degli anni settanta e ottanta del ‘900. Fino ad allora era visibile solo il mausoleo a cuspide piramidale denominato “Fescina”. Il mausoleo prende questo nome, per la sua caratteristica forma, simile a quella del cesto di vimini usato per la raccolta dell’uva. L’area archeologica è delimitata da due recinti, formati da bassi muri in opus reticulatum, all’interno dei quali si trovano tre mausolei funerari, un triclinio all’aperto e ambienti minori. Nulla sappiamo riguardo la proprietà di tali mausolei, talvolta erano eretti come tombe familiari, più spesso erano di proprietà di associazioni funerarie (collegia funeratictia). Il monumento risulta composto da una camera ipogea, con volta a botte, rivestita di intonaco bianco, raggiungibile attraverso un dromos (corridoio). Per la deposizione delle urne cinerarie sono ancora riconoscibili undici nicchie, mentre per il banchetto funerario sono presenti tre letti tricliniari. Al di sopra vi è un’ulteriore camera funeraria raggiungibile da un un’apertura con arco a tutto sesto. In cima si erge la guglia piramidale a sei facce. Dall’esame dei reperti ritrovati come balsamari, olle, lucerne, monete, il sepolcreto e dall’analisi dei paramenti murari, il complesso viene datato fra l’età augustea e il I secolo d. C. La Fescina, di proprietà della Fondazione Istituto Pennese di Portici, in comodato d’uso al Comune di Quarto, si distingue per essere un unicum nell’area occidentale del Mediterraneo, riconosciuta anche dalla comunità locale per il suo valore identitario. Ora, grazie al contributo derivato dalla partecipazione a “I Luoghi del Cuore”, è stata riqualificata in modo da permettere una maggiore fruizione, già in parte registrata a seguito della promozione al censimento.