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QUARTO/ La villa del boss destinata ai poveri

QUARTO/ La villa del boss destinata ai poveri
  • Pubblicato5 Giugno 2015

di Alessandro Napolitano

La villa di Roberto Perrone, altra struttura sottratta ai clan
La villa di Roberto Perrone, altra struttura sottratta ai clan

QUARTO – Era la lussuosa villa di uno dei personaggi di spicco dell’ala quartese del clan Longobardi-Beneduce, ma presto diventerà un centro per i meno abbienti. Il Comune di Quarto, infatti, ha lanciato il bando rivolto alle associazioni di categoria per far sì che la struttura si trasformi in un bene di rilevanza sociale. E’ uno degli ultimi atti della commissione straordinaria prima che la triade che la compone lasci il posto al futuro sindaco.

DAL SEQUESTRO ALLA CONFISCA – La villa era finita sotto sequestro nel 2007 dalla Sezione per l’applicazione delle misure di prevenzione del Tribunale di Napoli e poi successivamente confiscata dalla Corte di Appello prima e dalla Cassazione poi, che hanno reso definitivo il provvedimento. Nalla scorsa primavera, infine, il bene è passato al patrimonio indisponibile del Comune. Ed ora verrà gestito a titolo gratuito dall’associazione che si aggiudicherà la gara. La quale si adopererà per far diventare la villa un “luogo di recupero, incontro, di accoglienza e di assistenza per persone che vivono in condizioni di povertà e di marginalità sociale”.

C’E’ ANCHE “VILLA PERRONE” – Sorte identica potrà avere un’altra villa, quella appartenente a Roberto Perrone, condannato lo scorso aprile a 16 anni di carcere e considerato il braccio destro del boss Giuseppe Polverino per ciò che riguardava gli affari di Quarto del clan maranese. Via De Nicola ha manifestato il proprio interesse all’acquisizione dello stabile di via Campana, sempre con l’obbligo di destinarlo a fini sociali mediante affidamento ad associazioni. Dunque, due mega-ville appartenenti ad esponenti di diversi clan, ma “operanti” nello stesso territorio. Entrambe sottratte alla criminalità organizzata e destinate a chi ne ha più bisogno. Tutto ciò, però, mentre l’ex cementificio di via Marmolito è rimasto al suo posto. Nonostante la confisca e l’affidamento al Comune. Mai nessun progetto di riqualificazione ha visto la luce.