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QUARTO/ La villa confiscata al boss Cerrone diventa punto di riferimento per l’inclusione sociale delle fasce deboli

QUARTO/ La villa confiscata al boss Cerrone diventa punto di riferimento per l’inclusione sociale delle fasce deboli
  • Pubblicato16 Novembre 2021

QUARTO – A Quarto si fanno passi in avanti in materia di beni confiscati. Due gli atti approvati nelle ultime ore. Il primo ha ottenuto il via libera in giunta: è stata manifestata all’Agenzia nazionale per i beni confiscati e alla Prefettura di Napoli la volontà dell’Ente di acquisire un’area di parcheggio confiscata alla criminalità che ora diventerà spazio pubblico. Nella serata di ieri, invece, è stato pubblicato il nuovo bando aperto, che scadrà il 16 dicembre, per assegnare la villa confiscata a Salvatore Cerrone, per anni elemento apicale dell’ala quartese del clan Longobardi-Beneduce, e trasformarla in punto di riferimento per inclusione sociale e tutela socio-sanitaria delle fasce deboli, favorendo l’occupazione dei soggetti svantaggiati del territorio: giovani under 30 inoccupati o disoccupati; donne inoccupate da almeno 2 anni o appartenenti a nuclei familiari disagiati. L’immobile di 800 metri quadrati si trova in via Cupa Monteleone.

IL COMMENTO DEL SINDACO – A darne l’annuncio è stato il sindaco di Quarto, Antonio Sabino: «L’obiettivo è creare un circolo virtuoso per favorire il pieno reinserimento sociale e la cura dei soggetti fragili, come diversamente abili, anziani, ex detenuti, soggetti in cura presso i centri di igiene mentale, ragazze madri. Un polo socio-assistenziale che ampli e diversifichi l’offerta dell’Albergo Diverso e della Casa Mehari, il cui bando pubblico scade il 19 novembre. Andiamo avanti così, per la strada della legalità».