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QUARTO/ Estorsione sull’alloggio popolare, il Comune chiederà i danni

QUARTO/ Estorsione sull’alloggio popolare, il Comune chiederà i danni
  • Pubblicato18 Settembre 2015

Nicola_Palumbo, 50 anni, detto "Faccia abbuffata"QUARTO – Sono state tutte ammesse le parti civili nel processo appena iniziato contro Nicola Palumbo, 50 anni, detto “Faccia abbuffata”, storico affiliato al clan Longobardi-Beneduce ed in particolare del gruppo conosciuto come “Quelli del Bivio”. A chiedere i danni, in caso di condanna, saranno il Comune e le due associazioni “Quarto, legalità e sviluppo” e “Sos Impresa”, da anni impegnate nell’assistenza alle vittime di estorsione e usura. Nicola Palumbo deve rispondere, assieme ad altre due persone, si tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.

ESTORSIONE DA 10MILA EURO – Secondo le indagini dei carabinieri di Quarto, coordinate dalla Procura antimafia di Napoli, “Faccia abbuffata” avrebbe avuto il compito di intercedere in una trattativa che aveva come obiettivo quello di estorcere denaro ad una giovane coppia assegnataria di un alloggio popolare. In pratica, marito e moglie, se non avessero versato 10mila euro avrebbero dovuto lasciare l’appartamento. Questo era stao già abitato dai due per anni i quali avevano versato ogni mese ad Antonio Fruttaldo, 52 anni – anch’egli tra gli imputati e cugino di Nicola Palumbo – 125 euro. Una volta che il Comune stilò le graduatorie per l’assegnazione degli alloggi popolari, alla giovane coppia era “andò” proprio l’alloggio oggetto della trattativa. Fruttaldo, sfruttando la parentela con Palumbo, riuscì a portare una delle vittime al suo cospetto, con l’intervento di Giugliano Palumbo, 32 anni, il terzo degli imputati.

LE MINACCE – «Ti sembra giusta la cattiveria che hai fatto ad Antonio – avrebbe proferito Palumbo all’indirizzo della vittima – Lo sai che Antonio è mio cugino? Comunque devi prenderti un impegno di consegnare 10mila euro ad Antoniom per la casa. Altrimenti o gli dai i soldi o te ne vai». Per mesi la richiesta sarebbe caduta nel vuoto. Da qui nuove minacce: «Guagliù, per Natale ci devi lasciare la casa, non te lo vogliamo dire più». Ed invece, durante l’antivigilia del 25 dicembre, arrivarono i carabinieri che arrestarono i tre. Ad assistere il Comune di Quarto ci sarà l’avvocato Attilio Belloni, mentre le due associazioni si affideranno agli avvocati Alessandro Motta per Sos Impresa e Alfredo Nello per Quarto, legalità e sviluppo. A chiedere la condanna degli imputati sarà il pubblico ministero Gloria Sanseverino. Colei che assieme al pm Antonello Ardituro si è occupata per lungo tempo dei clan flegrei.