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QUARTO/ Due beni confiscati alla camorra diventano “Case Arcobaleno” per i bambini autistici

QUARTO/ Due beni confiscati alla camorra diventano “Case Arcobaleno” per i bambini autistici
  • Pubblicato22 Dicembre 2022

QUARTO – Un’altra giornata da segnare sul calendario quella di oggi. Stamattina, infatti, a Quarto sono stati restituiti alla cittadinanza due beni confiscati al clan Polverino-Nuvoletta: una villetta di 3,5 vani e l’area pertinenziale circostante di 300 metri quadrati. Dalle mani della camorra alla comunità: queste aree sono state destinate ai minori affetti dallo spettro dell’autismo. Le “Case Arcobaleno” sono state inaugurate in via Cesapepere e nella traversa Giulio Cesare Cortese. Le ville dei camorristi diventano, dunque, centri pronti ad accogliere fino a 25 persone, per lo più bambini e adolescenti, affetti da disturbi dello spettro autistico, della sindrome di Asperger e delle patologie correlate. Va, dunque, avanti il programma del Comune di Quarto relativo all’affidamento degli immobili confiscati alla camorra: i due beni in via Cesapepere e via Cortese, prima appartenenti ad esponenti del clan Polverino-Nuvoletta, sono state assegnate ad un’associazione temporanea di imprese (composta dalle cooperative sociali Fattoria nel Parco, Proxima Centauri e Eureka2000) che, in partenariato con altre 5 realtà associative e cooperative, da anni si occupano di autismo.

IL TAGLIO DEL NASTRO – «Un bellissimo momento di gioia ed inclusione», commenta il sindaco di Quarto, Antonio Sabino. A prender parte al taglio del nastro anche il vicesindaco con delega ai Beni confiscati, Raffaella De Vivo; l’assessore alle Politiche Sociali, Angela Di Francesco; l’assessore regionale ai Beni confiscati, Mario Morcone; il sostituto procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia, Giuseppe Visone e il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli. Tra i presenti inoltre alcuni rappresentanti della Prefettura di Napoli e dell’Agenzia per la gestione dei beni confiscati (ANBSC). Il progetto “Case dell’Arcobaleno per l’Autismo” prevede anche l’utilizzo dell’intelligenza artificiale attraverso un’app innovativa, un gruppo di mutuo aiuto tra i genitori, una serie di laboratori e l’impiego di molte professionalità anche in aiuto dei caregiver.