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QUARTO/ Allacci abusivi, scoppia la guerra dell’acqua con il Comune di Marano

QUARTO/ Allacci abusivi, scoppia la guerra dell’acqua con il Comune di Marano
  • Pubblicato6 Settembre 2018

QUARTO – La “guerra dell’acqua” tra i Comuni di Quarto e Marano finirà in tribunale. Al centro diversi allacci abusivi scoperti dai tecnici maranesi in via Cupa Orlando, strada al confine tra le due cittadine. Marano ha infatti inviato una sanzione amministrativa a via De Nicola da circa 30mila euro, cifra che l’ente flegreo non ha alcuna intenzione di pagare.

ABUSIVI SCOPERTI DOPO IL SOPRALLUOGO – Tutto è iniziato nel gennaio scorso, quando venne fuori che ad essersi allacciati senza alcuna autorizzazione all’acquedotto maranese erano stati non pochi residenti della zona. Il Comune di Quarto, ignaro della situazione, raggiunse un accordo con gli uffici di Marano: installare al confine un contatore dal quale gli irregolari – dopo aver sanato la propria posizione – avrebbero potuto approvvigionarsi. Cosa che avvenne a partire dal febbraio successivo, con tanto di contratto firmato tra le parti e ben 14 famiglie pronte a fruire della novità.

LA DOCCIA FREDDA – Una soluzione “bonaria”, dunque, che non lasciava presagire a quanto poi deciso dall’ente maranese nel giugno scorso. Al Comune di Quarto, infatti, è arrivata una salata sanzione amministrativa firmata dai “cugini” confinanti. Il legale di via De Nicola, incaricato di difendere l’ente nelle cause di natura amministrativa, ha subito sottolineato che l’allaccio abusivo ad un acquedotto è roba da codice penale e non materia da Tar: «Giova evidenziare che l’allaccio abusivo alla rete idrica pubblica non costituisce una semplice violazione amministrativa, bensì un vero e proprio reato di furto, aggravato dalla circostanza del ricorso al mezzo fraudolento – aggiungendo – il Comune di Marano di Napoli con il provvedimento de quo ha illegittimamente inteso punire l’Amministrazione Comunale di Quarto, che fino al gennaio 2018 era del tutto ignara della condotta furtiva posta in essere dai propri cittadini, ragion per cui non essendo l’autrice di tale reato di furto non può essere obbligata a provvedere al pagamento della sanzione pecuniaria irrogata dall’Amministrazione maranese, lasciando così impuniti gli autori di tale condotta illecita». La vicenda, come detto, finirà davanti ai giudici ed in particolare quelli del Tribunale amministrativo regionale della Campania. La guerra dell’acqua, quindi, è solo all’inizio.