Close
In Evidenza Quarto

QUARTO/ 130 euro a settimana per 48 ore di lavoro: l’annuncio su Facebook scatena le polemiche

QUARTO/ 130 euro a settimana per 48 ore di lavoro: l’annuncio su Facebook scatena le polemiche
  • Pubblicato13 Maggio 2021

QUARTO – 130 euro per 48 ore di lavoro settimanali (sabato compreso) pari a 520 euro mensili per la modica cifra di 2,7 euro per ogni ora di lavoro. E’ l’annuncio postato (e poi rimosso) da un negozio di alimentari di Quarto che cercava una cassiera da arruolare nel proprio staff. Alla candidata era richiesta “disponibilità full time” e “voglia di lavorare”. L’annuncio è stato postato sulla pagina Facebook “Agenzia del Lavoro” ricevendo aspre critiche a tal punto da costringere gli autori a rimuovere il post. Una dura condanna è arrivata anche dallo scrittore Andrea Scanzi che attraverso la propria pagina Facebook ha reso nota la vicenda.

IL POST «A Quarto (Napoli), un negozio di alimentari ha fatto un annuncio per assumere una cassiera. Il messaggio originale lo vedete qua sotto. -ha scritto Scanzi – Bene, anzi male. Il negozio di fenomeni opponeva la cifra mirabolante di 130 euro a settimana. Per quasi 48 ore di lavoro settimanali, sabato incluso. Tradotto brutalmente, ma fedelmente, vuol dire 2.7 euro l’ora. Sabato incluso. E attenzione: era richiesta “disponibilità full time” e soprattutto “voglia di lavorare”, perché per una cifra così non è che puoi fare lo schizzinoso: devi proprio essere contento e avere “voglia” di lavorare. Subissati dagli insulti, i geni hanno dovuto cancellare il post. Ma il problema esiste. Ai tanti fenomeni che in tivù parlano dei massimi sistemi, applaudono la destra tecnocratica draghiana e bombardano reddito di cittadinanza e salario minimo, vorrei ricordare che in Italia le condizioni dei lavoratori – un tempo si sarebbe detto “il proletariato” – sono raggelanti. Esiste o no una forza politica in grado di tutelare questo smisurato esercito di “deboli invisibili”, che ogni giorno lottano per la vita nell’indifferenza pressoché generale, lavorando come muli per paghe da galera? Che tristezza.»