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Monte di Procida

Presa a calci la macchina del sindaco di Monte di Procida

Presa a calci la macchina del sindaco di Monte di Procida
  • Pubblicato4 Settembre 2023

MONTE DI PROCIDA – Presa a calci e graffiata la macchina del sindaco di Monte di Procida. L’episodio vandalico è avvenuto ieri sera mentre il primo cittadino stava assistendo a uno spettacolo a Villa Matarese. «Qualcuno ha preso a calci la portiera della mia auto e poi ha infierito con un oggetto contundente graffiandola dalla testa alla coda. È più di un atto vandalico, è un gesto inaccettabile, è il segno dell’aria che respiriamo in questi mesi. Stamattina ho denunciato tutto ai carabinieri della stazione locale e ho raccontato anche ciò che vivo da mesi, mi riferisco ad un clima di tensione, di nervosismo di sfoghi incomprensibili. È la terza volta che la mia auto viene presa di mira da balordi, ma ora dico basta. Non molte settimane fa un incendio, probabilmente di matrice dolosa, ha lambito la mia casa arrecando notevoli danni anche alla mia famiglia. Sono sceso in strada e un gruppo di cittadini, di certo scossi e confusi per l’accaduto, ha deciso di urlarmi contro e spintonarmi, quasi come se fossero colpa mia, anche le fiamme. Ho cercato di calmare gli animi, di rassicurarli, ma tutto ciò mi ha profondamente turbato, perché ho provato la sensazione di essere diventato per l’ennesima volta il parafulmine di problemi che prescindono dalla mia volontà», si sfoga il sindaco sui social.

L’IRA DEL SINDACO – Nel post pubblicato su Facebook, Giuseppe Pugliese si scaglia anche contro un consigliere della lista Onda Civica per averlo apostrofato sui social come “essere viscido” e per aver definito i suoi sostenitori come “imbecilli”. «Avete capito bene, ha usato proprio queste parole – scrive il sindaco di Monte di Procida – Non ricordo punti più bassi nella storia politica recente. Il principio della democrazia, dell’opposizione che aiuta al confronto si è veramente ridotta al vilipendio? Ci sono in dirittura di arrivo grandi appalti, imponenti opere pubbliche, aree urbanistiche da ridisegnare, un porto da completare, tutto questo potrebbe dare nuova linfa economica alla nostra cittadina, ma dobbiamo essere uniti, mettere insieme la parte sana della città, quella che non usa la violenza, il fango, la minaccia, ma si confronta con civiltà. Intanto da uomo credo di avere diritto a vivere una vita serena con la mia famiglia al di là di inqualificabili episodi. Confido nella nostra comunità, fatta di gente sana, virtuosa, che conosce il sacrificio, confido in voi per isolare gli incivili».