Close
Pozzuoli Primo Piano

POZZUOLI/ Ucciso 15 anni fa: perché Giuseppe Minopoli non ottiene giustizia?

POZZUOLI/ Ucciso 15 anni fa: perché Giuseppe Minopoli non ottiene giustizia?
  • Pubblicato6 Settembre 2023

POZZUOLI – Era il 6 settembre del 2008 quando Giuseppe Minopoli, 37 anni, guardia giurata, fu ammazzato nella pizzeria “Il regno dei sapori” di Monterusciello, via Allodi, zona cooperative. L’omicidio, durante un tentativo di rapina, alle 22 di quel sabato sera: alla vista di due malviventi armati, Giuseppe – per tutti “Pino” – reagì per sventare il colpo, ma fu freddato con due colpi di pistola.

LE INDAGINI – Tra una lunga serie di “ricordo e non ricordo”, il titolare del locale, tra i testimoni del delitto insieme al personale di sala e cucina, non riuscì a fornire indizi utili per risalire all’identikit degli assassini. Due o forse tre, secondo le voci, le ricostruzioni e i nomi degli assassini che si sono susseguiti in tutti questi anni. Nomi che furono fatti anche durante un vertice di camorra, all’interno del box del clan Pagliuca a Toiano. Su tutti, due: nomi di storici affiliati ai clan locali che attualmente sono detenuti. Personaggi che entrano ed escono dalla galera ma che, qualora fossero loro i colpevoli di quell’omicidio, dopo 15 anni non stanno pagando per l’assassinio di un innocente. Anzi, di un eroe che nel tentativo di difendere il titolare della pizzeria ha pagato con la propria vita. Enorme è anche il muro di omertà che è stato alzato in questi quindici anni in un quartiere dove tutti sanno, ma nessuno parla. Nel 2008 Monterusciello e i quartieri di Toiano e Licola vivevano lo scontro tra i clan Longobardi e Beneduce che lasciò a terra numerosi morti. I capi piazza controllavano anche i rapinatori, tutti sapevano.

IL SILENZIO – Nel frattempo, però, è calato il silenzio sull’omicidio Minopoli. Quindici anni sono tanti, anche per la Procura di Napoli dove nel frattempo si sono susseguiti diversi magistrati che hanno la competenza su Pozzuoli e l’intera area nord. Nemmeno i numerosi pentiti sono riusciti (o probabilmente non hanno voluto) fare luce su quello scomodo omicidio. Una piccola speranza si accese con il pentimento di Lino Pagliuca, ma i risultati sono stati pari a zero. Stessa storia con i pentiti Antonio Ferro e Roberto Perrone. Così accade che dopo quindici lunghi anni, con la società civile che nel frattempo ha intitolato all’eroe Giuseppe Minopoli una piazza e gli ha conferito medaglie alla memoria e al valor civile, la Giustizia (quella con la G maiuscola) si ritrova a fare i conti con una beffarda sconfitta. Sì, perché se dopo 15 anni non si arrestano le belve che hanno ucciso un innocente, questa è una sconfitta.