Close
In Evidenza

POZZUOLI/ Tornano le Giornate FAI di Primavera: l’appuntamento nel weekend

POZZUOLI/ Tornano le Giornate FAI di Primavera: l’appuntamento nel weekend
  • Pubblicato21 Marzo 2022
Una veduta dall’alto dell’Anfiteatro Flavio

POZZUOLI – Domani mattina, alle 11.30, si terrà la presentazione riservata alla stampa del programma delle Giornate FAI di Primavera in Campania 2022 ospitata presso il Chiostro della Basilica di Santa Maria della Sanità. Interverranno: Rosanna Romano Dirigente per le Politiche Culturali e il Turismo della Regione Campania, Padre Antonio Loffredo e il Presidente Regionale FAI Campania Michele Pontecorvo Ricciardi. Parteciperanno alla presentazione i rappresentanti delle Delegazioni di Avellino, Benevento, Caserta, Salerno e Napoli insieme ai delegati dei Gruppi FAI di Aversa, Capri, Pozzuoli, Nola, Penisola Sorrentina, Vesuvio e del Gruppo FAI Ponte tra culture. Quest’anno le Giornate FAI di Primavera si terranno sabato 26 e domenica 27 marzo, e tornano a rappresentare una straordinaria occasione per visitare, nel pieno rispetto della sicurezza sanitaria, luoghi di importanza paesaggistica e storico-artistica del nostro territorio, alla scoperta di siti normalmente inaccessibili, poco noti o poco valorizzati.

L’APPUNTAMENTO – Sabato 26 e domenica 27 marzo tornano le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Oltre 700 luoghi solitamente inaccessibili o poco conosciuti in 400 città saranno visitabili a contributo libero, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria, grazie ai volontari di 350 Delegazioni e Gruppi FAI attivi in tutte le regioni. Le Giornate FAI quest’anno compiono “trenta primavere”: dal 1993 a oggi, 14.090 luoghi di storia, arte e natura aperti in tutta Italia, visitati da oltre 11.600.000 di cittadini, grazie a 145.500 volontari e 330.000 studenti “Apprendisti Ciceroni”. Un traguardo esaltante, che tuttavia non potrà essere solo una festa. Nel pieno di una guerra che segna tragicamente la storia europea, non è il momento di festeggiare, né di invitare gli italiani a distrarsi nel puro godimento delle meraviglie del nostro Paese, ma piuttosto a concentrarsi sul significato e sul ruolo del patrimonio culturale che riflette la nostra identità, testimonia la nostra storia e rinsalda i valori del vivere civile. In cos’altro si incarna, del resto, l’identità di un popolo se non nella sua storia, nella cultura e nella tradizione? I monumenti, il paesaggio, le opere d’arte raccontano chi siamo a chi non ci conosce e alle generazioni presenti e future: il patrimonio culturale è come il patrimonio genetico di un popolo, che conserva a perenne memoria un codice di esperienze e valori condivisi su cui si fonda la nostra umanità.