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POZZUOLI/ Strage del bus, l’ex ad di Autostrade condannato a 6 anni in appello

POZZUOLI/ Strage del bus, l’ex ad di Autostrade condannato a 6 anni in appello
  • Pubblicato29 Settembre 2023

POZZUOLI – Sei anni di reclusione: questa la condanna inflitta dalla Corte di Appello di Napoli all’ex ad di Aspi, Giovanni Castellucci, per la strage del bus di Monteforte Irpino, in cui persero la vita 40 persone.  Ribaltata la sentenza del tribunale di Avellino che aveva assolto il dirigente. Stessa pena per il direttore generale dell’epoca Riccardo Mollo e per i dipendenti di Aspi, Massimo Giulio Fornaci e Marco Perna. Cinque anni per il dirigente di Aspi Nicola Spadavecchia e per il direttore di tronco di Aspi Paolo Berti. Tre anni per Gianluca De Franceschi, dirigente di Aspi e per i due dipendenti Gianni Marrone e Bruno Gerardi.

IL DRAMMA – La tragedia si consumò sull’A16 la sera del 28 luglio 2013, all’altezza di Monteforte Irpino, in provincia di Avellino, dove un bus precipitò dal viadotto Acqualonga provocando 40 morti: 38 morirono sul colpo, 2 nei giorni successivi. Solo 10 i superstiti.  Dopo alcuni giorni in gita nei luoghi di Padre Pio, una comitiva di famiglie e amici stava tornando a casa a Pozzuoli. Il bus guidato da Ciro Lametta, fratello del proprietario dell’agenzia Mondo Travel che aveva organizzato il viaggio, cominciò a sbandare dopo aver perso sulla carreggiata il giunto cardanico che garantisce il funzionamento dell’impianto frenante. Dopo aver percorso un chilometro senza freni, ondeggiando a destra e sinistra, l’autista del bus tentò di frenare la corsa, avvicinandosi alle barriere protettive del viadotto “Acqualonga” che cedettero facendo precipitare il pullman nel vuoto da un’altezza di 40 metri.