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POZZUOLI/ Stop a licenze per ristoranti e bar: insorgono le associazioni dei commercianti – IL DOCUMENTO

POZZUOLI/ Stop a licenze per ristoranti e bar: insorgono le associazioni dei commercianti – IL DOCUMENTO
  • Pubblicato29 Maggio 2013
Il documento condiviso dalle 6 associazioni di categoria

POZZUOLI – Stop a licenze per pub, ristoranti e bar del centro storico di Pozzuoli. La decisione è arrivata nella serata di martedì durante la seduta di consiglio comunale che ha approvato all’unanimità la proposta di delibera per i nuovi criteri per la programmazione di aperture e trasferimenti di sede di attività commerciali destinati alla somministrazione di alimenti e bevande. Nella fattispecie, la disposizione prevede vincoli assoluti e divieti ai nuovi insediamenti commerciali fino a settembre 2014, con l’unica eccezione del Rione Terra, per non gravare ulteriormente le aree del centro storico di nuovi insediamenti commerciali che renderebbero assolutamente invivibile, soprattutto nei fine settimana, sia il centro che le aree lungo la linea di costa. Dunque, per un anno niente più licenze libere nel centro storico della città. Una vera e propria rivoluzione del comparto commerciale cittadino, con l’obiettivo dichiarato di salvaguardare le aree del centro cittadino sottoposte a tutela ambientale e il patrimonio di valore storico, archeologico, artistico e paesaggistico dall’esercizio dell’attività commerciale, oltre alla tutela dei residenti in una zona commercialmente satura e che non potrebbe sostenere il carico “economico-sociale” di altri esercizi di vendita al pubblico.

L'assessore alle Attività Produttive Carlo Morra

OFFERTA MIGLIORE – «Si tratta di un atto di grande responsabilità che mira a preservare il centro storico e il suo valore monumentale valorizzando le attività commerciali – afferma l’assessore alle Attività Produttive Carlo Morra, fautore insieme al Sindaco Vincenzo Figliolia del deliberato di Consiglio Comunale –  Inoltre, con questa misura si incentiva l’apertura di nuove attività commerciali in maniera tale che si arrivi ad una diversificazione del servizio offerto a cittadini e turisti. Non vogliamo più assistere alla chiusura di negozi e all’apertura di bar, ma vogliamo salvaguardare coloro che lavorano mettendoli nelle condizioni di offrire elevati standard di qualità ai propri clienti. La città deve puntare ad intercettare flussi turistici facendo finalmente il grande salto di qualità». 

LA DIVISIONE IN ZONE – Sulla base della nuova riforma, l’area del centro storico è stata suddivisa in zone: Zona centro storico (Corso Umberto I-Via Napoli, compresa tra l’inizio di via Giacomo Matteotti e fino all’intersezione con l’inizio di via Francesco Gerolomini) con vincolo totale e divieto assoluto di rilascio di nuove licenze; Zona urbana “attività libera”, comprendente il resto del centro storico dove sarà possibile la concessione di nuove licenze previa presentazione della SCIA (segnalazione certificata di inizio attività). Unica eccezione al vincolo totale nella Zona centro storico è stata prevista per il Rione Terra, in quanto ancora oggetto di interventi di risanamento e ricostruzione post-bradisismo e, allo stato, ancora nella materiale disponibilità dei concessionari delle opere commissariali ex lege 887/84.
Daniele Lattero - Confimprenditori

LA PROTESTA – Ma di fronte all’atto votato in consiglio comunale, è montata la protesta delle associazioni dei commercianti che nelle ore precedenti l’assise, avevano divulgato un comunicato di protesta (a firma delle 6 sigle di categoria Ascom, Casartigiani, Cna, Confesercenti, Confimprenditori, Unimpresa) contro il nuovo dispositivo voluto dall’Amministrazione Figliolia. A ciò, si aggiungevano le parole del presidente di Confimprenditori Daniele Lattero, che condannava senza mezzi termini la decisione«Il ruolo delle attività sindacali è quello di cercare in modo sinergico una soluzione – ha affermato Daniele Lattero presidente di Confinprenditori – In un momento così cruciale ci voleva una discussione più approfondita perchè tale scelta pregiudica una categoria anziché un’altra. La ristorazione viene avvantaggiata a discapito di altre e ciò è inaccettabile, ci troviamo di fronte ad una vera discriminazione». 

IL COMUNICATO – Le scriventi Associazioni Sindacali di categoria in merito al primo punto all’ordine del giorno del Consiglio comunale odierno, citato nell’oggetto della presente comunicazione, esprimono il loro disappunto sulla scelta e sul metodo adottato da questa Amministrazione comunale. Si ritiene che quanto illustrato nell’unico incontro avuto sul tema ed avvenuto soltanto venerdì 24 maggio 2013, leda le pari opportunità e dignità degli operatori delle diverse categorie merceologiche. Si ritiene poi che un tema così delicato e capace di incidere tangibilmente sul futuro occupazionale ed economico della città avrebbe meritato una più ampia riflessione e confronto tra le parti. Nel rispetto dei ruoli, si ricorda che impegno delle Associazioni Sindacali di categoria è tendere a trovare soluzioni in sinergia con l’Amministrazione e non essere semplicemente messe al corrente di scelte già fatte, come avvenuto in questo caso. A fronte dell’impegno preso per un secondo incontro sul tema, si apprende invece, solo attraverso gli organi di stampa, che il tema in oggetto sarà discusso nell’odierno Consiglio comunale, ignorando di fatto le riflessioni e le indicazioni esposte da queste Associazioni Sindacali nell’unico incontro avuto. Confidando in una consapevole presa d’atto dell’importanza del tema in oggetto, si auspica che questa Amministrazione prima di qualsiasi decisione in merito, riapra il confronto con le Associazioni Sindacali di categoria.

 

GDG