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POZZUOLI/ Solo “Fumo” e chiacchiere: l’Assessore prima si dimette e poi si tira indietro

POZZUOLI/ Solo “Fumo” e chiacchiere: l’Assessore prima si dimette e poi si tira indietro
  • Pubblicato5 Novembre 2014

di Gennaro Del Giudice

Franco Fumo - 'Assessore allo sport del comune di Pozzuoli
L’assessore Francesco Fumo

POZZUOLI – “Clamoroso al Cibali!”…anzi no…”Clamoroso a Pozzuoli!”: Franco Fumo prima si dimette da Assessore, poi incontra il Sindaco e decide di non dimettersi più. Tutto e il contrario di tutto in meno di 48 ore «In un paese come l’Italia in cui nessuno si dimette ecco che oggi io mi dimetto e faccio un passo indietro» erano state le ultime parole famose pronunciate da Fumo che in un paese dove nessuno si dimette lui si è dimesso (ma senza protocollare le dimissioni) per poi tornare sulla poltrona di Assessore che in realtà non ha mai lasciato. Un clamoroso dietrofront arrivato intorno alle 19 di questa sera, al termine di un incontro con il Sindaco Figliolia negli uffici del Comune di Pozzuoli. Forse saranno state le doti da ipnotizzatore alla Giucas Casella del Sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia a convincere Franco Fumo a ritirare le dimissioni, perché altra motivazione che possa giustificare tante incoerenza in questa vicenda è difficile trovarla.

 

Figliolia (20)
Il Sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia

TUTTO E IL CONTRARIO DI TUTTO – Appena lunedì scorso l’assessore allo sport, turismo e cultura del comune di Pozzuoli si era dimesso dopo aver ricevuto un “rimprovero” da parte del Sindaco Vincenzo Figliolia. «Al 99,999 per cento periodico le mie dimissioni sono irrevocabili. Anzi no, sono sicure al 100%». Poi l’incontro con Figliolia che lo ha spinto al clamoroso dietrofront. Una decisione su sui sono pesate le pressioni da parte del PD puteolano per due giorni in pellegrinaggio verso la dimora di Fumo, la volontà di non subire un’ulteriore spaccatura dopo l’isolamento da parte degli stati maggiori del partito a livello provinciale e regionale. Un PD che Figliolia ha chiuso a riccio in nome di una “territorialità” che sarebbe stata compromessa dall’uscita di scena di di Fumo«Il sindaco mi ha chiamato e ci siamo chiariti. Ci siamo guardati negli occhi e capiti subito, il sindaco ha chiesto un chiarimento, è stata ribadita una stima da parte sua, quindi ciò che è stato scritto viene a cadere. C’è un senso di responsabilità da parte mia, sono un uomo delle istituzioni, un politico e rappresento un partito importante. Il sindaco ha ribadito che tra noi nulla è cambiato politicamente e umanamente».

 

IL “CHIARIMENTO” – 48 ore ore che sono bastate per far cambiare idea a Franco Fumo «Mi sono dimesso dopo aver ricevuto una lettera che ritengo offensiva da parte del Sindaco. A livello umano sono offeso anche in virtù dell’amicizia che ho con lui, non ha avuto nemmeno la sensibilità di chiamarmi facendo sua una lamentela di un consigliere comunale» diceva dopo la lettera di rimprovero che Figliolia aveva inviato a lui e all’assessore alle attività produttive Carlo Morra “colpevoli” di ritardi nell’organizzazione degli eventi natalizi. Tutta “colpa” delle accuse che il consigliere Nicola Della Corte (PD) aveva indirizzato nei confronti dei due assessori e che il sindaco aveva fatto “sue” inviando una lettera che non era stata digerita dai due. Ma dopo l’incontro con Figliolia tutto oggi è più bello , perfino la lettera di rimprovero

 

PROBLEMA UMANO – «La lettera poi non era nemmeno tanto pesante – spiega Fumo – Il problema era più umano che politico, e da questo punto di vista è stato tutto chiarito. Da Napoli sono arrivate tante telefonate, non pensavo a tanti attestati di stima e richieste da parte del partito. Mi appello al senso di responsabilità di tutti, anche dei giornalisti, se ritiro le dimissioni è solo per senso di sacrificio verso la città. Il Sindaco mi aveva telefonato, ma io non mi ero accorto delle sue due chiamate. Ha fatto più di quanto mi aspettavo, si è attivato anche per salvare la Puteolana.  Sto facendo un sacrificio per la città trascurando i miei interessi, perché ho a cuore le sorti di Pozzuoli».