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POZZUOLI/ Sfollati, arriva la decisione finale: 7 giorni per lasciare il PalaTrincone

POZZUOLI/ Sfollati, arriva la decisione finale: 7 giorni per lasciare il PalaTrincone
  • Pubblicato22 Maggio 2018

POZZUOLI – E’ di sette giorni la proroga stabilita dal sindaco Figliolia per gli sfollati ospitati all’interno del PalaTrincone da Monterusciello. Una settimana di tempo, dunque, per lasciare la struttura che dallo scorso 15 maggio è divenuta la nuova dimora per almeno una quarantina di ex residenti del campo container di via Carlo Alberto Dalla Chiesa.

LA POLEMICA POLITICA – Un tempo “extra” che il primo cittadino ha pianificato assieme a Prefettura e Questura, e che è stato subito definito eccezionale ed improrogabile. E non mancano le polemiche sul piano politico, sollevate proprio dallo stesso Figliolia: «Ad oggi trovo vergognoso l’atteggiamento di chi sta strumentalizzando la vicenda del campo container, millantando promesse che resteranno vane. La politica significa serietà, concretezza e non illusione. Chi in queste ore sta cercando visibilità mediatica, raccontando bugie, è estraneo da qualsiasi decisione attuata concretamente e lo fa a discapito delle persone in difficoltà. Il dialogo aperto dal Comune con gli sgombrati tutt’oggi resta attivo. E, proprio in un’ottica di collaborazione e comprensione, ho deciso, in accordo con l’intera amministrazione, di emettere una nuova ordinanza per rinviare, eccezionalmente e improrogabilmente, fino al 29 maggio 2018, la sistemazione degli sgomberati nel PalaTrincone. Tale ordinanza è emessa unicamente allo scopo di consentire a tutti coloro che hanno percepito il contributo comunale, anche agli ultimi trasferiti, di trovare un’autonoma sistemazione».

IL TIMORE DI NUOVE TENSIONI – All’orizzonte, però, si teme nuova tensione tra gli sfollati, che da oggi dovranno iniziare un nuovo e definitivo conto alla rovescia. Tra di loro, infatti, molto diverse sono le condizioni, soprattutto economiche. E non pochi sono coloro che possono contare su scarsissime risorse personali, se non il contributo di 3mila euro a nucleo familiare messo a disposizione dal Comune. E a questa “categoria” che molti proprietari di abitazioni starebbero negando ogni possibilità di affittare un alloggio alternativo.