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POZZUOLI/ Senza lavoro e senza casa «Voglio uccidermi così forse aiuteranno la mia famiglia»

POZZUOLI/ Senza lavoro e senza casa «Voglio uccidermi così forse aiuteranno la mia famiglia»
  • Pubblicato24 Ottobre 2013
Nicola Del Giudice

POZZUOLI – Nicola non riesce a trattenere le lacrime quando parla della figlia disabile di 17 anni a cui non può comprare nemmeno un filo per l’apparecchio acustico che le permetterebbe di recuperare l’udito. Né lui né la moglie hanno i soldi e la ragazza da due mesi è costretta ad andare a scuola senza quella preziosa macchietta che l’aiuta ad alleviare il sordomutismo di cui è affetta. «Ho perso la dignità di uomo, voglio morire, voglio farla finita. Da padre non riesco più a vedere la mia famiglia in queste condizioni. Se mi uccido magari aiuteranno i miei figli e mia moglie» ripete Nicola in preda alla disperazione e davanti ad uno stato di impotenza che costringe un uomo di 45 anni a ritrovarsi improvvisamente fermo, impotente, senza un lavoro, senza una speranza, senza nulla.

 

LA STORIA – Nicola Del Giudice è venuto nella nostra redazione per raccontare la sua vicenda e la volontà di farla finita per sempre. Nei suoi pensieri c’era l’intenzione di suicidarsi in maniera plateale, cospargendosi di benzina fuori al comune di Pozzuoli. La sua è una storia triste, ma purtroppo all’ordine del giorno negli ultimi tempi. Lui ha perso il lavoro da circa un anno senza più riuscire ad entrare nel circuito lavorativo. Due anni prima la stessa sorte era toccata alla moglie, dipendente di una clinica privata del napoletano. Dopo qualche anno alcune delle lavoratrici licenziate sono poi state richiamate, lei no. La coppia ha due figli di 17 e 8 anni. Fino a tre anni fa vivevano come una normale famiglia. Poi il baratro. Nessuno dei due coniugi è riuscito più a trovare un impiego, né lui nel campo edile né lei come impiegata nella cucina della clinica in cui aveva lavorato per tanti anni. Una situazione inattesa che col passare dei mesi è precipitata. Oggi le loro condizioni di vita sono disperate: il loro reddito è pari a zero, l’unica entrata economica è la pensione di invalidità della figlia che ammonta a 240 euro. Da tempo gli è stata staccata la fornitura di energia elettrica a causa del mancato pagamento delle bollette e il 17 novembre scadrà anche il termine ultimo per lasciare quell’abitazione al lotto 3 del quartiere di Monterusciello in cui la famiglia Del Giudice ha vissuto per 8 anni. Tutto in seguito ad un ordine di sfratto dovuto alle ultime 4 mensilità non pagate.

 

LA DISPERAZIONE – «Ci hanno staccato la corrente ed abbiamo avuto lo sfratto perchè non possiamo pagare l’affitto –  racconta disperato Nicola –  Mia moglie è andata via insieme ai miei figli a casa dei suoi genitori. Io ora sto da mia madre ma non ce la faccio più. Non ho i soldi nemmeno per comprare una merendina ai miei figli. Tutto ciò per un genitore è umiliante, inaccettabile e lo è ancora di più quando penso a mia figlia che da due mesi va a scuola senza poter sentire perchè io non posso comprargli un ricambio per l’apparecchietto acustico. Vorrei fare qualcosa, non chiedo soldi, non chiedo aiuti, ma solo di lavorare come ho sempre fatto – ripete più volte Nicola – voglio tornare a vivere insieme ai miei figli e a mia moglie. Per me non voglio niente, vorrei lavorare solo per loro e basta. Vi prego fate qualcosa!».

 

GENNARO DEL GIUDICE