POZZUOLI/ Scout cacciati, non si placano le polemiche «Presa di posizione improvvisa non paga per nessuno»
POZZUOLI – La cacciata degli Scout dalla sede di Monterusciello ha sollevato un nugolo di polemiche. Se la maggioranza resta in silenzio, allineata alla decisione del sindaco Manzoni e a quanto riportato in un suo post su Facebook contestatissimo, chi si è fatta sentire invece è l’opposizione. Sono tre i consiglieri che finora hanno sposato la battaglia degli Scout: Marzia Del Vaglio, Riccardo Volpe e Guido Iasiello. Nessuna parola invece da Enzo Figliolia che durante il suo mandato si fece promotore dello scoutismo a Pozzuoli. Un silenzio che non è passato inosservato agli addetti ai lavori.
LA CONDANNA – «Fermare delle attività educative con un atto di forza, in un quartiere come Monterusciello, é semplicemente follia. Se gli scout “occupano” una sede senza titolo, che si assicuri una continuità educativa altrove, consentendo a ragazzi attivi per il sociale un’uscita all’altezza del loro impegno. Questa presa di posizione improvvisa non paga per nessuno: non per l’amministrazione, non per la collettività. Per che cosa? Ha davvero senso un atto di forza di questo stampo in uno dei pochi presidi di legalità del quartiere? Ha davvero senso fare i forti con i deboli? Che torni la ragione» ha detto la consigliera comunale Marzia Del Vaglio. Per Guido Iasiello invece «Lo scautismo, o scoutismo, è, come dichiarato nel 1924 dalla Conferenza internazionale dello scautismo di Copenaghen, un movimento di carattere nazionale, internazionale e universale che ha come fine ultimo la formazione fisica, morale e spirituale della gioventù mondiale. Ebbene, a Pozzuoli, l’Amministrazione comunale è capace di tarpare le ali anche a questa realtà da sempre utile ed interessante nella formazione dei giovani. Al netto della questione che, se non ci fosse regolarità nel rapporto locativo con l’associazione degli Scout di Monteruscello, bisognava regolamentarlo…ma arrivare a cacciarli coattivamente forzando la porta e cambiando il lucchetto della sede è stato davvero fuori luogo!!! Invece, credo, che l’interlocuzione e la mediazione con il responsabile degli Scout avrebbe sicuramente portato alla risoluzione del problema senza alcun trauma! Ma come al solito i pensieri di questa Amministrazione e di questo sindaco sono altri!!! Vergogna!!!». Infine Riccardo Volpe di Pozzuoli Ora, dopo aver denunciato in mattina la cacciata degli Scout ha fatto un parallelo con ciò che è accaduto in estate con i balneari “Un mondo al contrario. I boy scout, che dedicano il loro tempo al volontariato e al bene comune, vengono allontanati in 24 ore. I balneari, che traggono profitto, utilizzano il bene pubblico per affari privati e limitano l’accesso al mare, restano indisturbati. È questa la realtà che vogliamo accettare?”
LA SOLIDARIETA’ – Alle critiche mosse dalla politica locale si è aggiunta la presa di posizione dell’associazione L’Iniziativa. “Esprimiamo solidarietà agli Scout di Pozzuoli. Abbiamo appreso, come tutta la città, che il Gruppo Scout Pozzuoli 1 si è visto chiudere con un lucchetto la porta di ingresso della sede utilizzata finora in via Gatto a Monterusciello. A compiere l’azione di forza, qualche sera fa, sono stati dipendenti del Comune di Pozzuoli, che hanno prima forzato il cancello e poi hanno isolato lo stabile per impedirne l’utilizzo. Non convince la giustificazione apparsa dalla pagina istituzionale del Sindaco, secondo cui “non risulta agli uffici comunali alcun titolo valido autorizzativo”, e che contesta ai responsabili degli Scout di non aver fornito documentazione. L’ente pubblico non può agire in questo caso come un proprietario di immobile privato, soprattutto nei confronti di una realtà che raccoglie circa 100 giovani e giovanissimi e rappresenta un’alternativa, concreta e inclusiva, al vuoto sociale. Gli Scout sono un presidio di valori civici positivi e questo presidio si trovava a Monterusciello, il più grande e anonimo quartiere puteolano che con tanta fatica sta ancora trovando una sua identità, dopo 40 anni dalla realizzazione. Qualunque sia la destinazione d’uso prevista per questo immobile pubblico o l’eventuale criticità strutturale, andava evitata un’azione così drastica che dimostra solo mancanza di sensibilità umana e sociale. Forse chi amministra non lo sa, ma “legalità formale” e “legalità sostanziale” sono due concetti costituzionali diversi. Ed è il secondo che deve prevalere sul primo, sanando eventuali problemi burocratici o trovando altre soluzioni condivise e dignitose. Cosa che andava fatta prima e che va fatta ancor di più adesso. Per non lanciare il deleterio messaggio che in questa città c’è posto per chi svolge attività economica e imprenditoriale, anche quando sul rispetto delle regole sorgono ragionevoli dubbi, ma non per chi ne svolge altre senza scopo di lucro, sane e ricreative”.