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POZZUOLI/ Schianto frontale nella “Curva della morte”, perde la vita soldatessa americana – LE FOTO

POZZUOLI/ Schianto frontale nella “Curva della morte”, perde la vita soldatessa americana – LE FOTO
  • Pubblicato24 Gennaio 2013
I veicoli coinvolti nell'incidente

POZZUOLI –  Nel groviglio di lamiere c’è il corpo senza vita di soldatessa americana di 36 anni, dall’altra il terrore, le urla e la disperazione di due donne e due bambine ferite. E’ la scena straziante che si è presentata agli occhi dei primi soccorritori dopo un violento schianto frontale tra due auto in quella che è tristemente conosciuta come la “Curva della morte”. Un morto e 4 feriti, è questo il tragico bilancio di un grave incidente stradale che si è verificato giovedì a Pozzuoli poco dopo le 13 e 30 in via Montenuovo Licola Patria. In quella maledetta curva a gomito, denominata anche del “Palombaro”, ha perso la vita Elisabeth Dawin, 36 anni compiuti lo scorso 3 gennaio, militare americana in servizio presso il comando NATO di Capodichino. La donna, sposata e madre di due bambini che vivono in America con il padre, al momento dell’incidente indossava la tuta mimetica e pare che si stesse recando proprio a Capodichino per iniziare il proprio turno di lavoro.

I Vigili del Fuoco mentre estraggono dall'abitacolo il corpo senza vita delle 36enne

LO SCHIANTO –  Il corpo senza vita della militare è rimasto incastrato nell’abitacolo e  per estrarlo è stato necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco che hanno dovuto tagliare il tettuccio della vettura. La 36enne, che al momento dell’incidente si trovava da sola alla guida della sua Renault Twingo stava viaggiando in direzione Arco Felice proveniente da Licola quando per motivi ancora in fase di accertamento, perdeva il controllo della propria vettura invadendo la corsia opposta e andandosi a schiantare contro una Daewoo Matiz a bordo della quale c’erano due donne e due sorelline gemelle appena uscite da scuola e dirette a casa. Questa è una prima ricostruzione effettuata dagli agenti del corpo di Polizia Municipale diretti dal Comandante Carlo Pubblico giunti sul posto. “Improvvisamente si è sentito un forte botto” è il racconto di uno dei primi automobilisti che si sono ritrovati davanti la tragica scena. Ma resta il dubbio di come Elisabeth Dawin abbia potuto perdere il controllo del mezzo: forse un malore, un sorpasso azzardato, una distrazione complice anche l’asfalto estremamente reso scivoloso dalle recenti piogge tra le ipotesi che troveranno un riscontro solo dopo l’esito dell’autopsia che il Pubblico Ministero incaricato del caso ha disposto sul corpo della 36enne. La salma, dopo i rilievi del caso, solo nel primo pomeriggio è stata trasferita presso il centro di medicina legale del Secondo Policlinico di Napoli.

FERITE LE GEMELLINE – Lo scontro tra i due veicoli è stato violentissimo con l’auto della soldatessa che dopo essere uscita di strada finiva sottosopra e di traverso lungo la corsia opposta alla propria andandosi a schiantare sia contro un muretto che contro la parte anteriore dell’altra vettura. Nell’impatto restavano ferite le quattro occupanti della Daewoo Matiz, completamente accartocciata nella parte anteriore dell’abitacolo: due giovani ventenni di Monterusciello e due sorelline di 9 anni che venivano soccorse dai sanitari del 118 e trasportate a bordo di ambulanze al vicino ospedale “Santa Maria delle Grazie” di Pozzuoli. Le loro condizioni non sono mai state particolarmente preoccupanti ma per le due gemelle è stato necessario il ricovero all’ospedale “Santobono” di Napoli per delle fratture che entrambe hanno riportato alla stessa gamba. Contusioni ed escoriazioni invece per F.D.C. e L.I., le due ventenni che le stavano riportando a casa dopo l’uscita di scuola.

LA DENUNCIA – Intanto, forte era la rabbia da parte di alcuni automobilisti e residenti per le precarie condizioni del manto stradale lungo il tratto di Via Montenuovo Licola Patria,  reso liscio dalle ultime piogge. “A terra si forma il sapone quando piove, ogni anno su questa strada ci sono decine di incidenti ma nemmeno i morti servono a smuovere chi dovrebbe prendersene cura”.

GENNARO DEL GIUDICE

LE FOTO ( di Angelo Greco)

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