POZZUOLI/ Ritrovamenti archeologici nel Rione Terra, per il Comune nessun premio economico
di Alessandro Napolitano
POZZUOLI – Per i reperti archeologici ritrovati durante i lavori al Rione Terra al Comune non andrà alcun riconoscimento economico. A stabilirlo è stato il Consiglio di Stato che ha ribaltato la sentenza emessa dal Tar del Lazio lo scorso settembre. A ricorrere al secondo grado di giudizio è stato il Ministero per i beni e le attività culturali, tramite la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Napoli e Pompei. Punto cruciale della battaglia legale che andava avanti da anni è stato il riconoscimento al premio economico a favore di un ente locale, in questo caso il Comune di Pozzuoli, proprietario di fatto del Rione Terra.
LA SENTENZA – I giudici del Consiglio di Stato fanno riferimento al Codice dei beni culturali e del paesaggio laddove sottolineano che il premio di rinvenimento «pur se attribuibile a persone giuridiche, non può esser riconosciuto ad un ente pubblico territoriale, il cui obbligo istituzionale di realizzare la tutela e la conservazione del patrimonio culturale si concreta nella finalità di renderne possibile la scoperta sul proprio territorio, non potendo evidentemente trarre da ciò un beneficio economico, salva l’ipotesi di sfruttare la capacità attrattiva del bene rinvenuto attraverso la sua esposizione. Il Comune di Pozzuoli è stato così condannato anche a pagare al Ministero ben 4mila euro per le spese dei due giudizi.
