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POZZUOLI-QUARTO/ “Officina Criminale”: scena muta davanti al Gip

POZZUOLI-QUARTO/ “Officina Criminale”: scena muta davanti al Gip
  • Pubblicato22 Aprile 2015
I 9 arrestati
I 9 arrestati

POZZUOLI – Si sono avvalsi tutti della facoltà di non rispondere davanti al gip, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, i nove componenti della banda di ladri hi-tech che operava nella zona flegrea. Ieri i membri di “Officina Criminale”, così è stata denominata l’inchiesta che all’alba di giovedì ha fatto scattare il blitz dei carabinieri della compagnia di Pozzuoli, sono finiti infatti davanti al giudice per le indagini preliminari di Napoli Umberto Lucarelli.

LA BANDA – Due nuclei criminali che interagivano tra loro, una regia che coordinava ladri di auto, officine per lo smontaggio dei veicoli rubati, esperti di elettronica per la disattivazione dei codici-chiave, “segnalatori” di veicoli da rubare, addetti ai rapporti con le vittime dei furti e alla richiesta di soldi per i “cavalli di ritorno”. Da 700 a 1400 euro le “tariffe” per riavere la propria auto, una gang super-tecnologica e organizzata che aveva  mietuto vittime a Napoli, Quarto e nel resto dei Campi Flegrei a cui hanno messo fine i carabinieri della Compagnia di Pozzuoli che hanno arrestato lo scorso 16 aprile 9 persone. In tutto sono 22 le persone indagate nell’indagine ribattezzata “Officina Criminale”.
IL BLITZ – Il blitz è scattato all’alba di giovedì, condotto dai militari diretti dal capitano Elio Norino, che hanno eseguito a un’ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di nove persone emessa dal gip di Napoli Umberto Lucarelli su richiesta della settima sezione della Procura della Repubblica. In manette sono finiti: Vincenzo Bruno alias “Piscione”, 50 anni, di Napoli, già detenuto;  Francesco Di Costanzo detto “Micillo”, 23 anni, di Napoli; Domenico Di Lorenzo detto “Mimmuccio”, 39 anni di Napoli; Vincenzo Iavarone 26 anni, di Napoli; Giuseppe Maresca, 45 anni, di Napoli; Luigi Mele alias “Gino”, 31 anni, di Napoli; Giovanni Ingenito, 27 anni, di Napoli; agli arresti domiciliari è invece finito Alfonso Granato, 52 anni, di Napoli; infine obbligo di firma per il 37enne di Quarto Alessandro Testa.