Close
In Evidenza Notizie flash

POZZUOLI/ Puteolani condannati a morte in India: nessuna conferma, è “bufala” mediatica?

POZZUOLI/ Puteolani condannati a morte in India: nessuna conferma, è “bufala” mediatica?
  • Pubblicato4 Gennaio 2014
I due puteolani sarebbero stati impiccati oggi in India

POZZUOLI – E’ giallo sul web. Una notizia che ha fatto il giro dei social media senza trovare una conferma ufficiale. Da diversi giorni circola la notizia di una condanna a morte per impiccagione in India nei confronti di una coppia di coniugi entrambi originari di Pozzuoli.  I due, secondo quanto si legge in rete, dovrebbero essere giustiziati oggi ma né la Farnesina, né l’Ambasciata, né il Consolato italiano in India sono al corrente della notizia. Marito e moglie si chiamerebbero Antonio Gondasi e Maria Otalma, cognomi che non risultano in alcuna lista dell’ufficio anagrafe del comune di Pozzuoli.

 

NESSUNA CONFERMA – Nella giornata di ieri l’ufficio Urp del Ministero Affari Esteri si è messo in contatto con Ambasciata e Consolato senza ottenere alcun riscontro sulla vicenda – “Da parte dell’Ambasciata e del Consolato sono state avviate verifiche ma al momento non risulta nulla”– hanno fatto sapere nella tarda serata di ieri. Inoltre sono stati contattati anche diversi quotidiani di New Delhi e Mumbai da cui non sono pervenute conferme in merito alla notizia apparsa sul web lo scorso 23 dicembre.

 

IL RACCONTO – Un fantomatico racconto secondo il quale Antonio Gondasi e Maria Otalma, nati in India ma con radici puteolane,  sarebbero stati “prelevati dalla loro abitazione nei giorni scorsi con l’accusa “di truffa alimentare, dopo aver allevato clandestinamente, macellato e servito nel loro ristorante italiano, “O’ Pupett”, carne bovina, vietatissima nel territorio indiano. Nel ristorante, secondo l’accusa,  Gondasi e Otalma servivano  carne bovina  a clienti occidentali provenienti da tutta Europa e anche Usa. Sul menù era ingannevolmente riportata in dialetto campano “O’ piatt da cas” (per sviare i controlli igienico-sanitari dell’ispettorato giudiziario). L’attività clandestina era sorta da almeno 10 anni, periodo in cui fu aperto il ristorante”. Poi la scoperta da parte della Polizia locale che li avrebbe arrestati e condannati a morte per aver allevato clandestinamente, macellato e servito nel loro ristorante carne di un animale sacro quale è la mucca per gli indiani. Una storia che col passare delle ore sembra acquisire i connotati di una vera e propria bufala mediatica.

 

GDG