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POZZUOLI/ «Per colpa del Comune mi hanno chiuso il locale»

POZZUOLI/ «Per colpa del Comune mi hanno chiuso il locale»
  • Pubblicato20 Maggio 2014

di Gennaro Del Giudice

Il titolare della gelateria "Anema e Cono" di Pozzuoli Salvatore Strevella
Il titolare della gelateria “Anema e Cono” di Pozzuoli Salvatore Strevella

POZZUOLI – «Costretto a chiudere il mio negozio per cinque giorni a causa di  un errore da parte del Comune. Mi hanno arrecato un danno di immagine e morale di cui ora chiederò conto alla Giustizia». E’ pesante l’accusa che il titolare della gelateria “Anema e Cono” indirizza nei confronti del comune di Pozzuoli “reo”, secondo il suo racconto, di non essere stato “messo nelle condizioni” di pagare la tassa per l’occupazione di suolo pubblico. Salvatore Strevella, napoletano che da anni lavora nella città di Pozzuoli dove ha due attività (una nel centro storico e una a via Napoli), nonostante abbia già “scontato” la chiusura di 5 giorni, non ha digerito la sanzione comminata nei suoi confronti dalla Polizia Municipale quale conseguenza di quella che lui stesso ha definito “una leggerezza” da parte dell’ufficio Tarsu dell’Ente.

 

I bollettini pagati dal titolare di "Anema e Cono"
I bollettini pagati dal titolare di “Anema e Cono”

LA STORIA – Ma veniamo al racconto di questa intricata e contorta vicenda. Tutto ha inizio il 28 marzo quando Salvatore Strevella si reca presso gli uffici del comune di Pozzuoli per chiedere i bollettini per il rinnovo dell’occupazione di suolo pubblico inerente lo spazio antistante il proprio locale in Corso Umberto I a via Napoli. Richiesta di autorizzazione firmata dall’amministratore di “Anema e Cono srl” Gennaro Strevella. «Feci richiesta all’ufficio Cosap per avere i bollettini ma mi risposero che non ero in regola con il pagamento della spazzatura – racconta Salvatore mentre mostra documenti e bollettini pagati – Una cosa assurda visto che l’avevo pagata il 5 marzo, cioè 23 giorni prima. A quel punto chiesi spiegazioni e mostrai la copia del regolare pagamento della spazzatura per la somma di 2.863 euro. Ma come risposta – prosegue Strevella – mi dissero che dovevo aspettare il nulla osta. Così tutti i giorni chiamavo al comune per chiedere di poter pagare e nel frattempo, essendo senza autorizzazione, ritirai tutto tranne due tavolini che utilizzavo come appoggio».

 

Anema e cono (3)
La richiesta di autorizzazione

IL BLITZ DEI VIGILI – Dunque, secondo quanto raccontato dal titolare di “Anema e Cono”, la sua attività commerciale nonostante fosse in regola con tutti i pagamenti, non veniva messo nelle condizioni di pagare l’occupazione di suolo pubblico. Pertanto Strevella rimaneva un “abusivo” e il 24 aprile (“beffa delle beffe”) presso il suo locale si recavano i vigili che constatavano un’occupazione di suolo pubblico non autorizzata che faceva così scattare la chiusura dell’attività commerciale per 5 giorni. «Vennero i vigili e mi fecero un verbale perché non ero in possesso dei bollettini per il pagamento dello spazio esterno. Ho pagato due multe, una di 117 euro e una di 199 euro, e dopo 5 giorni dal verbale (fatto il 24 aprile) e dalla successiva notifica il 7 maggio è scattata la chiusura dopo 5 giorni (dal 12 al 17 maggio) – racconta Salvatore Strevella – Denuncerò il funzionario comunale che mi ha arrecato un danno di immagine e morale visto che sono stato costretto a chiudere il mio locale per cinque giorni. Ciò che chiedo è maggiore attenzione agli uffici». Nel frattempo l’ok per l’occupazione di suolo pubblico è arrivato solo il 29 aprile alle 9.50.

 

LA RISPOSTA – In merito alle accuse di Strevella si difende il funzionario dell’ufficio fiscalità del comune di Pozzuoli Biagio Orefice «Noi certifichiamo solo se sono stati corrisposti i tributi. In caso negativo non diamo l’ok e non rilasciamo l’autorizzazione per il suolo pubblico. – spiega Orefice – Quando lui è venuto qua da me c’erano dei problemi che poi abbiamo risolto. In realtà c’era per un rateizzo fatto dal suo commercialista direttamente con Equitalia che a noi non risultava perché si trattava di un rateizzo della cartella totale dove sono specificati i singoli importi della Tarsu. Una volta parlato con il commercialista e verificato che effettivamente era in corso il rateizzo del debito abbiamo rilasciato il parere favorevole senza problemi. Non era stato bene individuato il problema, ma poi è stato risolto dopo aver parlato con lui e il commercialista. Non so perché lo hanno chiuso. Ripeto, io mi limito solo a certificare quello che ci riguardava».