“Pozzuoli ORA!” e “Un’altra Città-Quarto” dicono si alla società pubblica per la gestione dell’acqua
POZZUOLI – Secondo quanto disposto dal Testo Unico dell’Ambiente e dalla legge regionale a questo collegato,
per la gestione dell’acqua i comuni sono chiamati ad organizzarsi in distretti. Pozzuoli e Quarto rientrano in quello di Napoli Nord ed insieme ad altri comuni stanno per dare vita ad una società interamente pubblica in cui sia precluso l’ingresso di privati. Venerdì sul tema sono stati chiamati ad esprimersi i consigli comunali e i movimenti “Pozzuoli ORA” e “Un’altra Città Quarto” hanno votato favorevolmente. «La nostra posizione – si legge in una nota congiunta dei due movimenti – è da sempre chiara ed è in linea con la volontà popolare sancita dal Referendum del 2011 che sostenemmo in prima linea: Acqua pubblica, Acqua Bene Comune! Con questo spirito abbiamo deciso di votare la proposta di delibera per la costituzione di questa società. Una scelta maturata anche dal confronto con i rappresentanti dei Comitati Acqua Pubblica. Una strada che garantisce che non ci siano profitti sull’acqua, ma che è tutta da percorrere e rispetto alla quale continueremo a lavorare. Il nostro voto favorevole è quindi prima di tutto un argine al rischio di privatizzazione».
UN FORUM – Nell’ambito delle discussioni tenutesi nei consessi di Quarto e Pozzuoli i due movimenti hanno inoltre presentato un ordine del giorno per sottolineare aspetti importanti relativamente a questa novità che interesserà la gestione del servizio idrico integrato. «A dimostrazione che il nostro voto favorevole non è un assegno in bianco, ma che la nostra attenzione sarà alta – si legge ancora dalla nota – abbiamo voluto impegnare formalmente i Sindaci dei nostri comuni a promuovere presso il Consiglio di Distretto Napoli Nord la costituzione di organismi di partecipazione della cittadinanza, delle associazioni e dei comitati ai processi di definizione delle modalità di gestione del servizio e determinazione delle tariffe, così come tracciato dal Forum Nazionale “Acqua Bene Comune”, e a prevedere ed applicare le più alte forme di tutela dei lavoratori del Comune, eventualmente interessati e coinvolti nella nuova forma di gestione. Continueremo a lavorare e a mobilitarci – conclude la nota – affinché questi principi e questi punti trovino piena attuazione».