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POZZUOLI/ Niente stipendi, è caos al “Santa Maria delle Grazie”

POZZUOLI/ Niente stipendi, è caos al “Santa Maria delle Grazie”
  • Pubblicato3 Ottobre 2012
Il "Santa Maria delle Grazie" di Pozzuoli

POZZUOLI –  Protestano ancora i dipendenti del servizio mensa dell’ospedale “Santa Maria della Grazie” di Pozzuoli. Dopo le rassicurazioni giunte durante lo sciopero di tre giorni prima,  gli stipendi martedì non sono arrivati. Tutto è ancora fermo. Il titolare continua  a non pagare e 15 lavoratori della “Campania Catering” non prendono soldi da giugno. L’Azienda Sanitaria non salderebbe le fatture e dunque l’imprenditore non avrebbe liquidità per pagare le maestranze, questo il ritornello che i lavoratori sentono ripetere da giugno.

DISPERAZIONE –  Ma di mezzo, intanto, ci sono 15 famiglie senza entrate economiche da 4 mesi. Una situazione ormai arrivata al limite della sopportabilità. Anche stamattina, per l’intera giornata, hanno presidiato il bar dell’ospedale che insieme alla mensa ospedaliera viene gestito dall’azienda di proprietà della famiglia Stefanelli. Assicurando il regolare svolgimento del servizio mensa per tutti i degenti, a turno si sono posizionati all’esterno del locale invitando i clienti a non accedervi in segno di solidarietà. Un boicottaggio per sensibilizzare la gente sulla loro problematica. Dopo aver allertato le forze dell’ordine, portandole a conoscenza della loro protesta, in mattinata hanno tentato invano di parlare con la dirigenza dell’Asl.   «Ormai  non ne possiamo più – spiega Marco Musto, 27 anni, rappresentante sindacale che lo scorso 1 giugno durante l’ennesimo sciopero dovuto al mancato pagamento delle mensilità, rimase ferito dopo una colluttazione con uno dei titolari – la situazione è diventata insostenibile. Ieri dovevamo ricevere due dei quattro stipendi arretrati ma anche questa volta non siamo stati pagati. Nessuno ci ha detto niente, il proprietario stamattina ci ha visti e se ne è andato. Oggi stiamo protestando facendo a turno per assicurare la mensa, ma da domani siamo pronti ad una protesta più forte»

 GENNARO DEL GIUDICE