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«Pozzuoli lockdown»: il reportage fotografico prima del quattro maggio

«Pozzuoli lockdown»: il reportage fotografico prima del quattro maggio
  • Pubblicato8 Maggio 2020

POZZUOLI – I Campi Flegrei diventano una terra fantasma, atipica, inabitata. Sembra il set de «Il sorpasso» di Dino Risi, quando viene raccontata una Roma – in pieno boom economico – deserta e priva di vita a ferragosto. Emozionano e destabilizzano le foto bicromiche in bianco e nero – scattate prima della semi-libertà nazionale del quattro maggio 2020 – della fotografa puteolana Carmela Costagliola. Pozzuoli mostra il volto della sua attuale solitudine e resistenza, durante l’imponente pandemia globale che stiamo attraversando. Carmela ha potuto scattare questi piccoli attimi di quotidianità, poiché gestisce una salumeria ad Arco Felice, svolgendo un attivo servizio di consegna domiciliare di generi alimentari.

LE FOTO – Il reportage fotografico testimonia una narrazione fatta di distanziamento, assenza di contatto e cambiamento radicale delle abitudini. Una Pozzuoli vista tramite la soggettività di chi lavora, ma anche confidando nella speranza di farcela. Il racconto distopico è la documentazione dei mesi di marzo e aprile, in cui l’Italia era in ferrea quarantena. Le mascherine sono una protezione/barriera, costituendo una parte integrante della nostra vestizione giornaliera. Tale guerra, contro il nemico invisibile, ci ha costretto a vivere un’esistenza dominata da un’assenza tra corpi, perdendo la concezione intima degli abbracci, la gesticolazione comunicativa (che caratterizza l’italianità), e la potenza degli affetti.

LA SPERANZA – Toccante è la foto del bambino che guarda in alto, quasi inconsciamente, con la banana in mano. Commovente è il gesto di saluto compiuto tra i due ragazzi sul piazzale della salumeria. Le due scarpe da ginnastica si sfiorano, ed esprimono una lontananza fatta di una vicinanza anomala. Tenera è la foto del padre che abbraccia la sua figlia neonata, affacciato fuori la finestra, quasi pronto a mostrare ai passanti la sua infinita voglia di paternità. Significativo è lo sguardo dell’uomo che osserva l’orizzonte panoramico del Golfo di Pozzuoli. Il mare è metafora di libertà e di estate prossima. I vicoli puteolani sono immortalati in una veste mai vista. La consegna dei pacchi alimentari è distanziata, anche se gli occhi, seminascosti dalle mascherine, raffigurano una comunicazione netta e immediata tra i soggetti. Un plauso va alla reporter flegrea, che ha saputo esporre il suo punto di vista, documentando un momento storico segnante, amaro e difficile.

POZZUOLI OGGI – Stupisce come oggi Pozzuoli sia molto cambiata da queste immagini risalenti a prima del lockdown. Molti cittadini, dopo il quattro maggio, non rispettano le regole di distanziamento e non indossano le mascherine – obbligatorie per legge in Campania -, mettendo a rischio la vita dell’intera comunità flegrea. La città ha incominciato a ripopolarsi pian piano. Seguire le regole è fondamentale, per preservare i diritti e le libertà altrui. Solo uniti supereremo questo momento storico difficile, il più arduo dal secondo dopoguerra mondiale.