POZZUOLI/ L’assassino di Pierluigi e Matteo non andrà in carcere «Un giorno triste per uomini e donne della Polizia»
POZZUOLI – «Oggi per le donne e gli uomini della Polizia di Stato è l’ennesimo giorno triste, abbiamo fatto il possibile e l’impossibile in questi anni, per lasciare un faro puntato su questi due Eroi, mettendoci sempre la faccia, ma oggi abbiamo avuto l’ennesima sentenza che ci lascia basiti e scioccati, chiaramente le sentenze si accettano, ma rimane un grande velo si malinconia in chi, come ognuno di noi, ogni giorno, ogni santo giorno, con spirito di abnegazione contribuisce a garantire, l’ordine e la sicurezza pubblica! Pierluigi e Matteo, noi non smetteremo mai di portare avanti il vostro ricordo, due giovani vite, piene di sogni, speranze, progetti, passioni spezzate dentro il luogo più sicuro al mondo, da un Assassino che ha lasciato tutti noi e soprattutto le vostre Famiglie, senza due bellissime persone nel momento più bello della loro vita! Che tutti si stampino bene in mente che chi ama non dimentica e finché avrò vita il vostro ricordo sarà sempre indelebile». Questo il commento di Francesco Paolo Russo, dirigente del SIAP (Sindacato Italiano Appartenenti Polizia) dopo la sentenza della Corte di Cassazione che ha confermato la non imputabilità di Alejandro Stephan Meran, l’assassino del poliziotto puteolano Pierluigi Rotta e del collega Matteo Demenego, uccisi nella Questura di Trieste il 4 ottobre del 2019. L’uomo autore del duplice omicidio quindi non potrà essere condannato alla detenzione in carcere in virtù di un “vizio totale di mente” dopo la perizia psichiatrica a cui era stato sottoposto. Per lui invece si sono aperte le porte di una Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) struttura dove sarà assistito per i prossimi 30 anni vista la sua pericolosità sociale.