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POZZUOLI/ L’addio di Guardascione a Monaco che mette in difficoltà Manzoni e galvanizza Cossiga, Pastore&C.

POZZUOLI/ L’addio di Guardascione a Monaco che mette in difficoltà Manzoni e galvanizza Cossiga, Pastore&C.
  • Pubblicato19 Febbraio 2024
Angelo Guardascione

POZZUOLI – C’è il detto e il non detto nell’addio di Angelo Guardascione a “Uniti per Pozzuoli”, arrivato al termine di una deadline tracciata a partire dai primi mesi di consiliatura, quando all’adrenalina degli impegni da campagna elettorale subentrò la razionalità dei fatti. Guardascione passa nel “Purgatorio” del gruppo misto dove trova Antonio Villani e Paolo Ismeno in attesa di decidere cosa fare da grande: da una parte c’è  Gennaro Pastore che lo ammicca, dall’altra c’è il fascino di un percorso da intraprendere con il Pd che sarà.

LE PAROLE – «La diversa concezione della gestione politica di un gruppo ha determinato, dopo una profonda riflessione, la scelta di abbandonare “Uniti Per Pozzuoli”. – ha fatto sapere questa mattina con una nota GuardascioneNonostante la precedente fuoriuscita di due Consiglieri Comunali ho continuato a riporre fiducia nel gruppo in cui sono stato eletto nella civica assemblea, auspicando una maggiore partecipazione e discussione sulle iniziative da intraprendere. Purtroppo ciò non si è verificato e, progressivamente, il mio disagio ed il mio disappunto si sono accresciuti in conseguenza dell’assenza di confronto interno sulle tante problematiche che attanagliano i cittadini di Pozzuoli. E’ mia ferma volontà continuare ad impegnarmi nell’esclusivo interesse della collettività per la crescita e lo sviluppo della nostra Città, sostenendo con determinazione la positiva attività di governo dell’Amministrazione guidata dall’amico Sindaco Gigi Manzoni a cui ribadisco la mia piena e totale fiducia. Nelle more di aderire ad una nuova forza politica, ponendo attenzione alle dinamiche locali e nazionali, ho deciso di far parte del gruppo misto.»

Monaco, Di Dio, Pastore, De Vito

I FATTI – Dunque, così come avevano fatto in precedenza Gennaro Pastore e Vitale Di Dio, anche Guardascione ha lasciato Filippo Monaco che attualmente non ha più quella copertura politica che gli aveva permesso di entrare in Giunta grazie alla ripartizione – “Manuale Cencelli” alla mano, fatta da Gigi Manzoni: due assessori a chi aveva tre consiglieri (vedi Pozzuoli Libera e Uniti per Pozzuoli) e un assessore per tutte le altre forze politiche (eccetto Azione che non aveva ottenuto alcun seggio) che avevano contribuito alla vittoria della coalizione “Noi con Manzoni” con Bandiera in quota sindaco. Oggi, però, le forze in campo sono cambiate e dopo il rimpasto di sei mesi fa l’addio di Guardascione, se da una parte mette a nudo la capacità gestionale del gruppo politico da parte di Monaco (che sta rivivendo lo stesso incubo vissuto con Pozzuoli Futura nel 2012 quando perse il controllo dei suoi tre consiglieri Costagliola, Cutolo e Bifulco), dall’altra mette in seria difficoltà il sindaco Manzoni chiamato a tenere a bada gli spiriti bollenti di chi è pronto a presentargli il conto.

Salvatore Caiazzo

LO SCENARIO – Su tutti ci sono il tandem Cossiga-De Simone, che punta alla carica di vicesindaco, e gli stessi uomini di Manzoni ovvero quelli di Pozzuoli Democratica e Progressisti per Pozzuoli che, al netto delle smentite di facciata, oggi non si sentono rappresentati nell’esecutivo. Inoltre, qualora dovesse nascere il nuovo Pd in consiglio comunale, è difficile prevedere che il gruppo possa accontentarsi di vedere Monaco in Giunta fino alla fine di questa consiliatura senza avere in quota alcun assessore. Dal canto suo Manzoni non vuole cedere davanti alle pressioni volendo tenere fede al “patto elettorale”, ma dall’altra è consapevole che non sarà facile tenere a bada Salvatore Caiazzo, Testa &C. che rivendicano un “posto al sole” dopo anni vissuti da gregari. Una partita iniziata oggi e su cui peserà molto l’esito delle elezioni europee.