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POZZUOLI/ La storia del bimbo con due mamme

POZZUOLI/ La storia del bimbo con due mamme
  • Pubblicato16 Febbraio 2013
Una immagine di una manifestazione delle "famiglie arcobaleno"

POZZUOLI – Un bimbo di 4 anni che va all’asilo e due genitori che lo accudiscono con immenso amore, una scena come tante, una delle decine di milioni di famiglie in Italia. Eppure il piccolo A. è figlio di due mamme, una delle molte famiglie omoparentali in Italia risiede a Pozzuoli, le due mamme si chiamano Silvia e Caterina. Numerose le famiglie omoparentali in Italia ma non per questo riconosciute dalla legge e tanto meno da buona porta della società civile che si ostina a riconoscere come famiglia solo: padre – madre – figli.

IL VIAGGIO IN OLANDA – Le due mamme puteolane, come raccontano all’agenzia giornalistica ANSA, per coronare il loro sogno di una famiglia sono dovute andare fino in Olanda. «Noi siamo andate in Olanda, tra lo stupore dei medici che là ci chiedevano perché volessimo un figlio senza essere sposate o senza nessuna forma di contratto». A ricevere il seme è stata Silvia, infatti quando il piccolo chiede come è nato tranquillamente raccontano «Che abbiamo messo un semino nella pancia di mamma Silvia». Il dibattito sulle unioni gay in Italia è fervente ed ancora più acceso è se mai una coppia gay possa crescere un figlio, Silvia candidamente confessa «Anche io  prima ero convinta che un bambino avesse bisogno di avere un papà ed una mamma. Oggi vedo l’esperienza di decine di famiglie omoparentali che ho conosciuto all’associazione Famiglie Arcobaleno, alcune con figli già grandi, e normalissimi. Con A. affronteremo tutte le questioni mano a mano che si presentano con tranquillità».

UN BAMBINO NORMALE – A confermare l’ assoluta normalità del piccolo, che non subisce alcun scompenso da ciò che molti considerano l’anomalia di avere due madri sono le maestre che confermano «E’ un bambino come tutti gli altri, con lui non c’è nessun problema». Ma la società è davvero pronta ad andare in questa direzione? «Grandi difficoltà non ne abbiamo avute, anche in una realtà di provincia come la nostra vedendo come sta crescendo il bambino – assicurano le due mamme – tutti lasciano cadere i loro dubbi».

MARTA LUBRANO