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POZZUOLI/ La denuncia: «Palazzo Toledo è chiuso perché ci piove dentro» – LE FOTO

POZZUOLI/ La denuncia: «Palazzo Toledo è chiuso perché ci piove dentro» – LE FOTO
  • Pubblicato27 Gennaio 2021

POZZUOLI – Dal 28 ottobre il Polo Culturale di Palazzo Toledo è chiuso al pubblico per lavori in corso. I locali sono inutilizzabili a causa di infiltrazioni di acqua evidenti nei muri perimetrali e nelle soffitte. «Ieri siamo stati in sopraluogo alla struttura – racconta Raffaele Postiglione, consigliere comunale del movimento Pozzuoli ORA!  – e abbiamo trovato una situazione sconcertante. Circa 5 milioni di fondi europei per la ristrutturazione e migliaia di euro di manutenzione spesi negli anni, ma Palazzo Toledo è chiuso perché letteralmente ci piove dentro. Una vergogna infinita, ma che a quanto pare non rappresenta una priorità per Sindaco e Assessore competente». Non va meglio per la parte di Passaggio Toledo, raramente aperta al pubblico. Il movimento punta il dito contro il soffitto ricoperto dall’umidità, le controsoffittature in crollo e l’illuminazione compromessa. «Entrati nella parte del Passaggio – continua Postiglione – ci siamo ritrovati dinanzi ad uno spettacolo indecente. È bene ricordare che quest’area, come la Torre, è stata interessata da lavori per i quali si fa difficoltà a comprendere come siano state corrisposte le cifre a chi li ha eseguiti. Qualcuno lo dovrà spiegare. Su quest’area tra l’altro andrebbe chiarita la questione della proprietà di alcuni spazi per noi chiaramente pubblici, ma per ora sbarrati da un muro che in origine non c’era. Da due anni aspettiamo che il sindaco». Il Polo Culturale di Palazzo Toledo è una delle opere finanziate con i fondi PIU Europa (Pon Fesr 2007-2013). «L’amministrazione – conclude l’esponente di Pozzuoli ORA –  rivendica un’ineguagliabile capacità di spendere i fondi pubblici, ma è una favola molto lontana dalla realtà. Ne è tristemente un esempio il Polo Culturale, ma non è l’unico. Uno su tutti, il progetto Grandi Laghi di 65 milioni di euro, un disastro senza eguali»